I dati della società di consulenza immobiliare CoreLogic, pubblicati lunedì, hanno mostrato che i prezzi a livello nazionale sono scesi dell'1,3% a luglio, rispetto a giugno, quando erano scesi dello 0,6%. I prezzi sono comunque aumentati dell'8,0% per l'anno, grazie agli enormi guadagni realizzati nel 2021 e all'inizio del 2022.

La debolezza si è concentrata nelle capitali, dove i prezzi sono scesi dell'1,4% a luglio, mentre la crescita annuale è rallentata al 5,4%, dopo aver superato il 20% all'inizio dell'anno.

La flessione a Sydney ha preso slancio, con un calo dei valori del 2,2% nel mese, mentre Melbourne ha perso l'1,5%. La crescita annuale a Sydney ha frenato ad appena l'1,6%, molto lontana dai giorni entusiasmanti del 2021, quando i prezzi aumentarono di un quarto.

"Sebbene il mercato immobiliare sia in declino da soli tre mesi, l'Indice nazionale del valore della casa mostra che il tasso di declino è paragonabile all'inizio della crisi finanziaria globale nel 2008 e al forte calo dei primi anni '80", ha detto il direttore della ricerca di CoreLogic, Tim Lawless.

"A Sydney, dove la flessione è stata particolarmente accelerata, stiamo assistendo al più forte calo di valore in quasi 40 anni".

Anche altre città hanno iniziato a registrare cali: Brisbane è scesa dello 0,8%, Canberra dell'1,1% e Hobart dell'1,5%.

Anche le regioni hanno iniziato a raffreddarsi, poiché i prezzi sono scesi dello 0,8%, ponendo fine a una lunga corsa al rialzo, in quanto le persone si sono spostate verso una vita in campagna e uno spazio maggiore.

L'arretramento riflette in parte l'aumento dei costi di prestito, dato che la Reserve Bank of Australia (RBA) ha alzato i tassi per tre mesi di fila ed è considerata certa di un nuovo rialzo questa settimana, nel tentativo di contenere l'aumento dell'inflazione. [AU/INT]

I mercati scommettono che l'attuale tasso di liquidità dell'1,35% potrebbe raggiungere il 3,40% entro la metà del prossimo anno. Le principali banche hanno anche aumentato bruscamente i costi di prestito sui nuovi mutui a tasso fisso e hanno inasprito gli standard di prestito.

Un calo sostenuto dei prezzi sarebbe un freno alla ricchezza dei consumatori, dato che il valore nozionale dei 10,8 milioni di case australiane è aumentato di 210 miliardi di dollari australiani (146,52 miliardi di dollari) solo nel primo trimestre, raggiungendo i 10,2 trilioni di dollari australiani.

(1 dollaro = 1,4333 dollari australiani)