Le esportazioni dei Paesi dell'America Latina e dei Caraibi si sono contratte lo scorso anno dopo due anni di forte crescita post-pandemia, secondo un rapporto pubblicato martedì dalla Banca Interamericana di Sviluppo (IDB), che ha messo in guardia da un ulteriore declino.

Il calo del 2,2% registrato nel 2023 è dovuto sia al calo dei prezzi delle materie prime chiave che alla diminuzione dei volumi spediti all'estero, secondo il rapporto, e segna un netto cambiamento rispetto agli aumenti del 28% e del 17% registrati rispettivamente nel 2021 e nel 2022.

"Le esportazioni dall'America Latina e dai Caraibi sono entrate in una fase di contrazione nel 2023, dopo due anni di crescita nel contesto della ripresa dallo shock pandemico", ha detto l'economista senior della IDB Paolo Giordano.

Anche le prospettive regionali sono "orientate al ribasso", ha affermato il rapporto, notando che il suo indicatore principale non suggerisce un cambiamento di tendenza per i primi sei mesi del 2024.

I Caraibi sono stati particolarmente colpiti, con un calo delle esportazioni del 32%, mentre le esportazioni sudamericane sono diminuite di oltre il 5%, poiché le materie prime sono state vendute a prezzi inferiori all'estero.

La maggior parte dei prezzi delle principali materie prime esportate dall'America Latina e dai Caraibi è scesa rispetto al 2022, in particolare il petrolio, che è crollato del 16,7% rispetto all'anno precedente, la soia, che ha subito un crollo dell'8,6% e il rame, che si è ridotto del 3,6%.

Il Messico, tuttavia, ha dimostrato di essere un'eccezione, in quanto ha spedito più merci ai vicini Stati Uniti, secondo l'IDB, contribuendo a spingere le sue esportazioni verso l'alto di quasi il 3%. (Servizio di Aida Pelaez-Fernandez; Scrittura di Sarah Morland; Editing di Sandra Maler)