Dalle udienze dei tribunali internazionali alle sanzioni contro i coloni israeliani nella Cisgiordania occupata e alle tensioni nelle relazioni con gli Stati Uniti, è stato uno degli anni più turbolenti finora per Israele dalla sua nascita nel 1948.

Ecco alcuni momenti:

12 GEN

La Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) apre le udienze in una causa intentata dal Sudafrica che accusa Israele di aver commesso un genocidio contro i Palestinesi nella guerra di Gaza.

Il Sudafrica accusa Israele di non aver rispettato i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul Genocidio del 1948.

Israele respinge l'accusa, sostenendo di aver agito per difendersi e combattere Hamas - designato come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e da altri Paesi occidentali - dopo l'attacco transfrontaliero del gruppo militante palestinese il 7 ottobre.

Gli Stati Uniti affermano che il caso sudafricano è privo di merito.

26 GEN

L'ICJ ordina a Israele di evitare atti di genocidio contro i Palestinesi e di fare di più per aiutare i civili a Gaza, anche se non ordina un cessate il fuoco come richiesto dal Sudafrica.

La Corte Internazionale di Giustizia ritiene che ci sia un caso da esaminare per stabilire se i diritti dei Palestinesi siano negati in una guerra che, secondo la Corte, sta causando gravi danni umanitari. Chiede anche che i gruppi armati palestinesi rilascino gli ostaggi catturati durante l'assalto del 7 ottobre contro Israele che ha scatenato il conflitto.

FEB 1

L'Amministrazione Biden impone sanzioni a quattro uomini israeliani che accusa di essere coinvolti nella violenza dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania, segnalando il crescente disappunto degli Stati Uniti per le politiche del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

18 MARZO

I ministri degli Esteri dell'Unione Europea concordano in linea di principio di imporre sanzioni ai coloni israeliani per aver attaccato i palestinesi in Cisgiordania e di aggiungere ulteriori sanzioni ai membri di Hamas.

25 MARZO

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adotta una risoluzione che richiede un cessate il fuoco immediato tra Israele e l'islamista Hamas, dopo che gli Stati Uniti si sono astenuti dal voto.

Netanyahu afferma che il mancato veto degli Stati Uniti alla risoluzione è una "chiara ritirata" dalla sua posizione precedente e danneggerà gli sforzi bellici di Israele e l'offerta di garantire il rilascio di oltre 130 ostaggi ancora detenuti da Hamas.

19 APRILE

Gli Stati Uniti impongono sanzioni a un alleato del Ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra di Israele e a due entità che hanno raccolto fondi per uomini israeliani accusati di violenza da parte dei coloni.

29 APRILE

Gli Stati Uniti ritengono cinque unità delle forze di sicurezza israeliane responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, la prima volta che Washington giunge a tale conclusione sulle forze israeliane, afferma il Dipartimento di Stato, anche se non impedisce a nessuna delle unità di ricevere l'assistenza militare degli Stati Uniti.

8 MAGGIO

Il Presidente Joe Biden avverte pubblicamente per la prima volta Israele che gli Stati Uniti smetteranno di fornirgli armi se le forze israeliane effettueranno una vera e propria invasione di Rafah, una città piena di rifugiati nel sud di Gaza.

Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin afferma che Biden ha deciso di trattenere la consegna di munizioni ad alto carico a Israele perché Washington ritiene che un'eventuale offensiva israeliana a Rafah potrebbe mettere in pericolo le vite dei civili.

Ma gli Stati Uniti, il principale fornitore di armi di Israele, affermano che il loro impegno per la difesa di Israele rimane "ferreo".

10 MAGGIO

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sostiene in modo schiacciante l'offerta palestinese di diventare un membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, riconoscendo l'idoneità all'adesione e raccomandando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di "riconsiderare favorevolmente la questione", dopo che il veto degli Stati Uniti aveva ostacolato il tentativo dei palestinesi di diventare un membro a pieno titolo delle Nazioni Unite in aprile.

L'Assemblea adotta una risoluzione con 143 voti a favore e nove contrari - tra cui Stati Uniti e Israele - mentre 25 Paesi si astengono. La risoluzione non conferisce ai Palestinesi la piena adesione all'ONU, ma li riconosce semplicemente come qualificati ad aderire.

L'Ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan accusa l'Assemblea di aver distrutto la Carta delle Nazioni Unite, illustrando il suo punto di vista con un trituratore per distruggere una copia della Carta mentre era al leggio.

20 MAGGIO

L'ufficio del procuratore della Corte Penale Internazionale richiede mandati di arresto per Netanyahu e il suo ministro della Difesa, e anche per tre leader di Hamas, per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità.

Netanyahu definisce la mossa una "completa distorsione della realtà", aggiungendo: "Respingo con disgusto il paragone del procuratore dell'Aia tra il democratico Israele e gli assassini di massa di Hamas".

Gli Stati Uniti sono al fianco di Israele, con Biden che ha definito "oltraggioso" il passo legale contro i funzionari israeliani. La Francia afferma di sostenere la CPI e la "lotta contro l'impunità".

22 MAGGIO

Irlanda, Spagna e Norvegia annunciano che riconosceranno uno Stato palestinese. Circa 144 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite riconoscono già la Palestina come Stato, compresa la maggior parte del Sud globale, la Russia, la Cina e l'India. Ma solo pochi dei 27 membri dell'Unione Europea lo fanno.

Israele afferma che questo equivale a una "ricompensa per il terrorismo" e richiama i suoi ambasciatori dalle tre capitali.

Gli Stati Uniti affermano di ritenere che uno Stato palestinese debba essere raggiunto attraverso i negoziati, non con un riconoscimento unilaterale.

24 MAGGIO

I giudici del massimo tribunale delle Nazioni Unite ordinano a Israele di interrompere immediatamente l'assalto militare alla città meridionale di Gaza, Rafah, in una sentenza d'emergenza storica sul caso del Sudafrica che accusa Israele di genocidio.

Leggendo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, il presidente dell'ICJ Nawaf Salam ha detto che la situazione nell'enclave palestinese assediata si è deteriorata dall'ultima volta che la Corte ha ordinato a Israele di prendere provvedimenti per migliorarla. Sono state soddisfatte le condizioni per un nuovo ordine di emergenza.