L'esercizio consiste nel presentare la situazione dell'azienda, le sue risorse, le sue esigenze e i suoi asset in modo che i potenziali salvatori abbiano in mano le carte necessarie per presentare offerte entro il 26 aprile, così da finalizzare un accordo entro luglio 2024. Per avere un po' di tempo per evitare di negoziare con il coltello alla gola, Atos ha raggiunto un accordo con una serie di banche, creditori e il governo francese per ottenere un finanziamento a breve termine.

In sintesi:

  • Il progetto è stato messo insieme senza cessioni di asset, ma queste sono possibili.
  • Atos ha bisogno di 1,2 miliardi di euro nel periodo 2024/2025 (600 milioni di euro in contanti tramite prestiti o azioni; 300 milioni di euro di linea di credito; 300 milioni di euro di garanzie bancarie).
  • È stato firmato un accordo di finanziamento intermedio per 450 milioni di euro in attesa dell'accordo definitivo. Esso comprende 300 milioni di euro di factoring da parte delle banche e 100 milioni di euro di finanziamento da parte degli obbligazionisti. I restanti 50 milioni di euro proverranno dal governo francese, nell'ambito di uno schema che merita attenzione e che descriviamo in dettaglio più avanti.
  • Le proposte concrete sono attese per il 26 aprile, per essere finalizzate entro luglio.

Tutela degli interessi sovrani

Nell'ambito dell'imminente ristrutturazione, lo Stato francese ha concesso un'opzione sulla controllata Bull SAS, che controlla le attività sovrane sensibili del gruppo. Parigi fornirà a Bull un prestito di 50 milioni di euro attraverso il FDES (Fondo per lo Sviluppo Economico e Sociale), che rientra nell'accordo di finanziamento intermedio di 450 milioni di euro. In cambio, Atos emetterà un'azione privilegiata di Bull SA a favore dello stato francese, "che, insieme alle protezioni contrattuali, gli garantirà diritti di protezione su queste delicate attività sovrane, nel quadro di una documentazione legale da finalizzare". Lo Stato avrà il diritto di acquisire le attività sovrane sensibili se una terza parte supera la soglia del 10% o un multiplo del 10% del capitale o dei diritti di voto di Atos e nel caso in cui Atos e lo Stato francese non hanno raggiunto un accordo "ragionevole" su come proteggere gli interessi nazionali in relazione a queste attività sovrane sensibili. Il documento prevede inoltre "diritti di governance per lo Stato francese in Bull SA", ma "senza diritti di voto in questa fase". Tutto ciò è molto vago e difficilmente piacerà ai potenziali acquirenti.

Atos ha anche fornito obiettivi ambiziosi per il 2027. Appaiono "irrealistici", secondo Hélène Coumes, analista di AlphaValue, che nutre dubbi sulle ambizioni dichiarate da Eviden, sia in termini di crescita che di margini.

La presentazione dei piani dell'azienda non ha eliminato l'incertezza sul futuro di Atos. Il titolo rimane altamente speculativo e i creditori acquisteranno potere nei confronti degli azionisti, con un rischio di diluizione da alto a molto alto.