Policy in materia di investimenti ESG (Environment, Social and Governance)

nella Gestione del Portafoglio di Proprietà

Modena, 15/12/2022

Versione per la divulgazione esterna al Gruppo Bancario

1 Aspetti Generali

I rischi di sostenibilità, in particolare il rischio di cambiamento climatico, possono influire negativamente sulla salute dei singoli intermediari e sulla stabilità del sistema finanziario.

La Capogruppo considera l'impatto di questi rischi nella sua analisi e nella sua strategia di investimento. In qualità di investitore definisce il suo approccio alla finanza sostenibile stabilendo i principi che guidano il portafoglio finanziario del Gruppo BPER (di seguito anche il "Gruppo") nelle sue attività di investimento.

Il Gruppo ritiene opportuno integrare i principi ambientali, sociali e di governance (ESG) all'interno dei propri investimenti e standard di gestione.

Per perseguire tali obiettivi, il Gruppo sviluppa e adotta un approccio volto ad identificare e valutare potenziali rischi ESG (ambientali, sociali e di governance) derivanti da finanziamenti ed investimenti, in realtà operanti in settori controversi, con un basso rating ESG, coinvolti in gravi eventi che abbiano comportato, o possano comportare, impatti negativi di carattere ambientale, sociale o connessi alla Governance.

La presente Policy ha pertanto l'obiettivo di definire i principi generali e gli "indirizzi" per le attività di investimento svolte per conto del Gruppo BPER, in cui la valutazione dei fattori ambientali, sociali, di governance (ESG) rientra nel processo decisionale.

In particolare, tali "indirizzi" (relativi anche a rischi climatici e ambientali) mirano soprattutto a:

  • sensibilizzare e incoraggiare l'applicazione di principi e processi di finanziamento e investimento responsabili all'interno del Gruppo;
  • ridurre i rischi e gli impatti indiretti associati alle attività di core business gestite dal Gruppo;
  • evitare di impegnarsi in attività e investimenti non coerenti con l'etica e l'integrità alla base dell'attività del Gruppo;
  • mitigare l'impatto che i rischi climatici e ambientali potrebbero avere sulla solidità e solvibilità della Capogruppo;
  • definire il livello di propensione ai rischi ambientali sociali e connessi alla governance;
  • fornire un framework per l'analisi delle esposizioni ai rischi climatici e ambientali, in modo da consentire all'organo con funzione di supervisione strategica e ai comitati endoconsiliari di prendere decisioni.

Tale politica si applica ai portafogli di proprietà del Gruppo BPER (comprese le società controllate).

La presente versione costituisce un abstract destinato alla divulgazione esterna al Gruppo bancario, ed è coerente alla versione interna al Gruppo bancario, ad eccezione delle declinazioni operative.

Destinatari del documento

Banche italiane ed estere e società finanziare appartenenti al gruppo bancario.

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2 Definizioni

Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: si intende il programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU. Essa ingloba i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals, SDGs. L'avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l'inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell'arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

Climate & Environmental Risk o Rischio Climatico e Ambientale: si intende il rischio legato alla possibilità che i cambiamenti climatici e il degrado ambientale diano origine a mutamenti strutturali che influiscono sull'attività economica e, di conseguenza, sul sistema finanziario. Il rischio climatico si divide in due categorie: rischio fisico e rischio di transizione, nella Mappa dei Rischi la componente ESG non rappresenta un verticale di rischio a sé stante, bensì un fattore che influenza i verticali di rischio esistenti.

Rischio di transizione: si intende la perdita finanziaria in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Rischio fisico: si intende il rischio di un impatto finanziario derivante da cambiamenti climatici compresi i) eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, ii) degrado ambientale ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione.

Global Compact delle Nazioni Unite: si intende l'iniziativa strategica di cittadinanza d'impresa più ampia al mondo. Nasce dalla volontà di promuovere un'economia globale sostenibile cioè rispettosa dei diritti umani e del lavoro, della salvaguardia dell'ambiente e della lotta alla corruzione. E' un'iniziativa volontaria di adesione a un insieme di principi che promuovono i valori della sostenibilità nel lungo periodo attraverso azioni politiche, pratiche aziendali, comportamenti sociali e civili che siano responsabili e tengano conto anche delle future generazioni; è inoltre un impegno, siglato con le Nazioni Unite dai top manager delle aziende partecipanti, a contribuire a una nuova fase della globalizzazione caratterizzata da sostenibilità, cooperazione internazionale e partnership in una prospettiva multi-stakeholder.

NZBA (Net Zero Banking Alliance): si intende l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario attraverso l'impegno delle banche aderenti ad allineare i propri portafogli di prestiti e investimenti al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.

PRB (Principles for Responsible Banking): si intende il programma, sviluppato attraverso una partnership tra banche di tutto il mondo e l'ONU, che ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo di un settore bancario sostenibile ed allineato agli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e a quelli dell'accordo di Parigi sul clima.

TCFD (Task force on Climate related Financial Disclosure): si intendono le 11 raccomandazioni pubblicate dal Financial Stability Board (FSB), per guidare il settore privato nella rendicontazione delle informazioni omogenee necessarie a investitori, finanziatori e compagnie di assicurazione per valutare i rischi e le opportunità legati al clima.

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3 Contenuti della fonte normativa

Il Sistema europeo di banche centrali (SEBC), di cui la Banca d'Italia è membro integrante, sostiene la politica economica comune dell'UE al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Unione, senza compromettere l'obiettivo della stabilità dei prezzi (articolo127 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea). Questi includono la protezione, la conservazione e il miglioramento della qualità dell'ambiente, la protezione della salute umana, l'uso saggio e sostenibile delle risorse naturali e la promozione dell'azione internazionale per affrontare le questioni ambientali regionali o globali, in particolare la lotta ai cambiamenti climatici (articolo191).

Nell'integrare lo sviluppo sostenibile nella propria strategia di investimento, la Capogruppo BPER Banca si ispira in particolare alle fonti normative, agli accordi e ai principi riportati all'interno dei paragrafi successivi.

Circa gli accordi e le iniziative internazionali alla base della presente Policy si rimanda a quanto descritto all'interno delle sezioni 3.1.1 e 3.1.2 del documento generale Policy in Materia di ESG.

Guida BCE Sui rischi climatici e ambientali

La Guida illustra le aspettative della Banca Centrale Europea (BCE) riguardo a come le banche dovrebbero gestire in modo sicuro e prudente i rischi climatici e ambientali e comunicarli al pubblico in maniera trasparente. In conformità alle norme prudenziali vigenti, le banche sono tenute a individuare, gestire e comunicare al pubblico tutti i rischi rilevanti a cui sono esposte. Secondo la BCE, le banche dovrebbero tenere conto dei rischi climatici e ambientali nella formulazione e attuazione della strategia aziendale, nonché nella governance e nella gestione dei rischi accrescendo la propria trasparenza e migliorando l'informativa sui rischi climatici e ambientali fornita al pubblico.

Il Financial System Greening Network

Organizzazione di banche centrali e autorità di vigilanza che condividono volontariamente le migliori pratiche per gestire i rischi ambientali e climatici e promuovere la partecipazione del sistema finanziario alla transizione verso un'economia sostenibile.

Regolamenti e convenzioni in materia di armamenti e proliferazione di armi non convenzionali

  1. Trattato di non proliferazione nucleare,
  2. Convenzione sulle armi biologiche,
  3. Convenzione sulle armi chimiche,
  4. Convenzione sulla messa al bando delle mine antiuomo,
  5. Convenzione sulle munizioni a grappolo,
  6. Protocolli I, III e IV della Convenzione su certe armi convenzionali, riguardanti rispettivamente le armi intese a ferire con l'uso di frammenti non rilevabili nel corpo tramite raggi X, le armi incendiarie e i laser accecanti,
  7. Legge 185/1990 "Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento".

Nell'ambito dei rischi climatici e ambientali rientrano il rischio fisico e il rischio di transizione, il primo riguarda l'impatto economico-finanziario dei cambiamenti climatici e degli eventi metereologici/ambientali estremi, mentre il secondo fa riferimento alla perdita economica-finanziaria data da un processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

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BPER Banca S.p.A. published this content on 12 January 2023 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 12 January 2023 15:39:01 UTC.