MILANO (MF-DJ)--La disputa pro o contro l'energia nucleare è ricominciata, forse perché mai sopita. Sui palchi del 47* Forum Ambrosetti è stato argomento centrale di dibattito e la contrapposizione è già arrivata dentro governo e maggioranza.

La miccia, si legge su Repubblica, l'ha accesa giorni fa il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani. "Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic e di oltranzisti ideologici, che sono peggio della catastrofe climatica verso cui andiamo sparati se non facciamo qualcosa di veramente sensato", aveva detto l'ex direttore scientifico dell'Istituto italiano di tecnologia, "Sul nucleare si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione. Se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso è da folli non considerare questa tecnologia".ù

Su Repubblica, ieri, gli faceva eco Paolo Scaroni, banchiere di Rothschild e già a capo di Enel ed Eni, i due ex monopolisti italiani dell'energia elettrica e di quella fossile: "condivido quanto ha detto il ministro Cingolani. Non si può escludere a priori una tecnologia che annulla le emissioni di anidride carbonica, e che funziona in 436 centrali nucleari nel mondo, con altre 53 in costruzione".

Ma ieri pomeriggio, parlando da Cernobbio di transizione energetica, l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, ha criticato recisamente le ipotesi di un revival dell'atomo: "nel mix energetico italiano quanto più velocemente ci disfiamo della percentuale di energia che produciamo da fonti fossili, tanto meglio siamo messi. Per farlo, è necessario accelerare gli investimenti nelle rinnovabili. Non è realistico riconsiderare il nucleare, anche perché il 'nuovo nucleare' non è tanto nuovo come sembra", ha detto il manager che dal 2014 guida il colosso elettrico a controllo pubblico, frattanto diventato uno dei maggiori produttori europei di energie rinnovabili.

alb

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September 05, 2021 02:31 ET (06:31 GMT)