decarbonizzazione e innovazione sostenibile. Un terreno sul quale un ex ministro della Transizione Ecologica come Cingolani dovrebbe sapersi muovere agevolmente.

Del Fante tra pacchi, pagamenti, energia. Per Matteo Del Fante in Poste Italiane il lavoro sarà in continuità. I due mandanti del top manager, che ora si appresta a iniziare il terzo, si sono in gran parte sovrapposti alla storia della società in Borsa. Quando è arrivato alla guida nelle primavera del 2017, Poste era quotata da meno di un anno e mezzo, avendo debuttato a Palazzo Mezzanotte il 27 ottobre 2015. In sei anni il titolo è cresciuto del 45,16% e grazie alle cedole la gestione ha fruttato agli azionisti un total return del 105,06%. Da quando il manager ha messo a punto il primo piano industriale di Poste Italiane, il gruppo è cresciuto in tutti i settori dove era già presente ed è entrato in nuovi comparti, come nell'offerta di gas ed energia dove in pochi mesi è arrivato a fornire 150 mila clienti, e ha l'obiettivo di raddoppiarli entro l'anno. Del Fante ha 'significativamente trasformato il business del gruppo' ricordavano giovedì 13 aprile gli analisti di Mediobanca sottolineando come il risultato operativo del 2022, chiuso a quasi 2,3 miliardi, sia più che raddoppiato dal 2017. Intanto nell'assemblea dell'8 maggio l'ad si presenterà con una proposta di dividendo di 0,65 euro per azioni, il 10% in più rispetto allo scorso anno e con l'impegno già preso con il mercato di accrescere ulteriormente il valore nel 2023, portandolo fino a 0,71 euro. Cifre che per quest'anno porteranno nelle casse dell'azionista ministero dell'Economia una cedola 2022 da 248 milioni. Entro l'anno sarà presentato il nuovo piano industriale, 'nel segno della continuità' come annunciato dallo stesso ceo, così da consolidare i progetti messi in cantiere. Già ora Poste Italiane è con 29 milioni di carte distribuite in Italia tra i primi emittenti nella penisola. È la prima assicurazione vita del Paese e raccoglie tramite buoni e libretti postali una delle fette più grandi del risparmio degli italiani. L'ad ha poi deciso di rilanciare quella che in teoria dovrebbe essere l'attività tradizionale del gruppo, ossia la consegna di pacchi, con il quale compensare il calo degli invii di lettere, messo a dura prova dalla digitalizzazione delle comunicazioni. Per farlo alla svolta 4.0 della logistica tra centri di smistamento e innovazioni si sono aggiunti i 54mila tabaccati di Lis, rilevata da Igt Lottery per 700 milioni.

Un'acquisizione importante non soltanto per la possibilità data di ritirare e consegnare pacchi, ma anche per l'integrazione con PostPay avendo quindi a disposizione una piattaforma per la gestione del 30% degli acquisti via internet che si registrano nel Paese e 9,9 milioni di portafogli digitali. Altra sfida sarà la modernizzazione del risparmio postale tradizionale.

Terna alla transizione green. Stefano Donnarumma dovrà lasciare la guida di Terna dopo appena un mandato. Le indiscrezioni avrebbero voluto in procinto di trasferirsi nella plancia di comando di Enel, ma alla fine resterà ne mondo di Via Goito, in Cdp Venture Capital. Nei tre anni nei quali il manager ha guidato il gestore della rete elettrica nazionale controllato da Cdp Reti, il titolo è cresciuto del 41,6% e il total return è stato del 60,36%. Alla nuovo ceo Giuseppina Di Foggia spetterà ora il compito di 'mantenere i target di crescita del Piano industriale 2022-25 e proseguire lo sviluppo della rete per accompagnare la transizione energetica'. Terna ha previsto fino al 2032 oltre 21 miliardi di euro di investimenti, il 17% rispetto al Piano precedente. Calcolando l'intera vita delle oltre 30 opere inserite nel Piano di Sviluppo, al di là dell'orizzonte decennale, l'ammontare complessivo degli investimenti supererà i 30 miliardi di euro.Gli obiettivi vanno nell'ottica della decarbonizzazione. Non a caso sotto la gestione Donnarumma, che si presenta in assemblea mettendo sul piatto un dividendo di 31,44 euro per azione, è stato lanciato il primo bond ibrido. In questo contesto la società è chiamata in causa nella rimodulazione del Piano nazionale di ripresa, così da essere integrato con il RepowerEu, il piano europeo per recidere al dipendenza dal gas russo. Terna ha almeno tre progetti in ballo a partire dal Tyrrhenian Link. Assieme all'Adriatic Link e all'interconnessione tra Italia e Tunisia rientra tra i tasselli della strategia per rendere la penisola un hub energetico mediterraneo, caro a Giorgia Meloni. Quanto alle stime per il 2023 si ipotizzano ricavi ancora in crescita per 3,11 un ebitda pari a 2,12 miliardi. Venerdì 14 aprile, intanto, all'indomani della presentazione della lista con il nome del nuovo ad la società ha lanciato un bond da 750 milioni di euro, raccogliendo domande per quattro volte l'offerta.

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1708:28 apr 2023


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