MILANO (Reuters) - Eni potrebbe più che raddoppiare la sua produzione di gas in Indonesia grazie allo sviluppo di un giacimento scoperto di recente e alle potenziali sinergie con gli asset che già possiede nel paese, ha detto un dirigente della società.

La società di consulenza energetica Wood Mackenzie l'ha identificata come la più grande scoperta nel settore quest'anno.

Le stime preliminari indicano un volume totale di 5.000 miliardi di piedi cubi di gas, con un contenuto di condensato stimato fino a 400 milioni di barili.

"E' ancora prematuro definire le dimensioni del North hub, ma... stiamo pensando a qualcosa che si aggira tra 800 milioni e 1 miliardo di piedi cubi standard al giorno a cui si aggiunge anche una significativa produzione di condensati", ha detto Guido Brusco, direttore generale di Eni per le risorse naturali.

"Questo potrebbe più che raddoppiare la nostra produzione  in Indonesia", ha aggiunto Brusco, parlando nel corso di una conference call dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali del gruppo.

Il dirigente ha detto che la decisione finale di investimento sulla scoperta potrebbe avvenire l'anno prossimo.

Geng North-1, insieme all'imminente completamento dell'acquisizione di Neptune Energy, che detiene quote degli asset dell'area, e al recente acquisto degli asset di Chevron nei blocchi Psc di Rapak e Ganal, apre un potenziale significativo nel settore del gas in Indonesia, ha detto Eni.

Dopo aver completato l'acquisto di Neptune Energy, Eni avrà una partecipazione dell'88% in Geng North-1.

Il gruppo italiano intende sfruttare il terminale di esportazione di gas naturale liquefatto (Gnl) di Bontang con l'obiettivo di trasformare il bacino indonesiano del Kutei in un hub globale del gas.

Parte del Gnl che il gruppo produrrà in Indonesia potrebbe essere venduto a clienti asiatici con contratti a lungo termine, ha detto Cristian Signoretto, vice direttore generale per la divisione risorse naturali di Eni.

(Francesca Landini, tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)