Intorno alle 10,30 il titolo cede quasi il 13% a 0,30 euro per azione, mentre le risparmio cedono il 18% a 0,2840 euro.

"A differenza che nel 2012, 2013 e nel 2018, quando la società distribuì il dividendo sulle risparmio nonostante l'avviamento, nel 2021 la società non ha riserve da distribuire. Il dividendo sulle risparmio, obbligatorio per statuto, sarà posticipato a quando tornerà ad essere tecnicamente possibile", secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo.

La risposta iniziale del mercato al piano industriale approvato dal cda - che ha dato mandato all'AD di portare a esecuzione per l'inizio dell'estate, entro la pubblicazione della semestrale - è dunque negativa.

In particolare, trader e analisti si soffermano sulla debolezza della guidance, con l'Ebitda after lease di gruppo atteso in leggero calo nell'arco del piano, e un 2022 che prevede un calo "mid to high teens", che Tim specifica essere tuttavia legato all'attuale modello di organizzativo e di business, e quindi superato con il riassetto.

Il neo amministratore delegato Pietro Labriola, parlando con i giornalisti prima dell'apertura dei mercati, si è detto convinto che la separazione delle attività di rete dal resto del gruppo e l'adozione di diversi modelli di business per le varie attività possa generare valore per tutti gli azionisti, anche di minoranza, aprendo all'ingresso di partner industriali - su tutti Open Fiber per la rete - e finanziari.

Sulla manifestazione d'interesse di Kkr - che a novembre ha presentato una proposta di acquisto non vincolante per l'intera Telecom Italia di 10,8 miliardi di euro o 0,505 euro per azione - Labriola ha evidenziato come sia legittima ma presenti elementi di incertezza e condizionalità che esulano dalle prassi finanziarie.

D'altra parte, ha sottolineato l'AD, "da quel poco che è dato sapere, [Kkr] punta a separare la rete dagli asset in modo simile al nostro", ha aggiunto il manager suggerendo quindi che il fondo "vede un valore intrinseco di Tim superiore" alla manifestazione d'interesse.

"Nel momento in cui Kkr fa una manifestazione di interesse a quel prezzo intravede che il reale valore dell'azienda sia superiore", ha affermato il manager.

"La nostra legittima sfida è 'andiamo a vedere noi come facciamo a estrarre del valore nella stessa modalità che loro immaginavano', questo è il lavoro che noi dobbiamo fare nei prossimi tre mesi, dopo di che io sono molto cauto nel dire che genererà x, y o z", sintetizza Labriola.

"E' un lavoro che va fatto nelle prossime settimane e richiederà il supporto di una serie di adviser [...] dobbiamo dare visibilità ai nostri azionisti del perché e per come riusciamo a generare più valore rispetto ad altri contesti", aggiunge.

La tempistica per dare una risposta al fondo, che detiene una quota del 37,5% in FiberCop - la porzione della rete Tim che va dagli armadi stradali fino alla case - non viene indicata e Labriola spiega che al momento non ci sono state interlocuzioni dirette con Kkr, se si esclude quelle relative appunto a FiberCop.

"Stiamo passando agli adviser tutte le informazioni necessarie perché aiutino il consiglio nelle scelte necessarie e adeguate rispetto a questo contesto", precisa l'AD.

(Elvira Pollina, editing Francesca Piscioneri)