Kering rafforza divisione occhialeria con acquisto brand Maui Jim
14 marzo 2022 alle 12:31
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PARIGI (Reuters) - Kering sta rafforzando la divisione di occhialeria con un accordo per l'acquisto della statunitense Maui Jim.
Lo ha annunciato il gruppo francese del lusso.
I brand europei del lusso hanno mostrato interesse crescente per le attività eyewear stringendo la presa sulla capacità produttiva alla luce della forte domanda per prodotti di lusso.
Kering, che a luglio aveva acquistato la danese Lindberg, si attende di chiudere l'operazione Maui Jim nella seconda metà del 2022.
Il gruppo ha detto che l'acquisto del brand hawaiano, noto per gli occhiali da sole di fascia alta, porterà i ricavi annui delle sue attività eyewear oltre il miliardo di euro e ne migliorerà la redditività.
Kering ha iniziato a sviluppare una divisione occhialeria in-house nel 2014 e i ricavi wholesale hanno superato i 700 milioni di euro nel 2021.
La concorrente Lvmh ha rafforzato la sua presenza nel settore annunciando a dicembre l'acquisto di una quota del 49% di Thelios, aumentando la sua partecipazione nel produttore di occhiali italiano per brand come Dior, Fendi e Celine.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)
Gruppo globale del lusso, Kering gestisce lo sviluppo di una serie di rinomate Case di moda, pelletteria e gioielleria: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Dodo, Qeelin, Ginori 1735, oltre a Kering Eyewear e Kering Beauté. Ponendo la creatività al centro della sua strategia, Kering consente alle sue Case di stabilire nuovi limiti in termini di espressione creativa, realizzando al contempo il Lusso di domani in modo sostenibile e responsabile. Cattura queste convinzioni nella sua firma: Empowering Imagination. Nel 2023, Kering avrà 48.964 dipendenti e un fatturato rideterminato di 19,6 miliardi di euro. Alla fine del 2023, il Gruppo aveva una rete di 1.771 negozi gestiti in proprio, situati principalmente in Europa occidentale (367), Nord America (316), Giappone (238) e nei Paesi emergenti (698). Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Europa occidentale (27,6%), Giappone (7,2%), Asia/Pacifico (35%), Nord America (23%) e altri (7,2%).