MILANO (Reuters) - Valentino ha chiuso il 2023 con un risultato operativo (Ebit) in calo del 18% rispetto all'anno precedente a 99 milioni di euro.
Lo ha detto la Maison partecipata dal gruppo del lusso Kering che l'anno scorso ha acquisito una quota del 30% dal fondo del Qatar Mayhoola, con l'opzione di salire al 100% entro il 2028.
Lo scorso anno Valentino "all'interno di un contesto globale complesso e mutevole per l'industria del lusso", ha visto un calo dei ricavi del 3% a tasso di cambio costante, o del 5% includendo l'impatto delle variazioni dei tassi di cambio correnti, a 1,35 miliardi di euro.
Le vendite dirette, compreso l'e-commerce, hanno generato il 66% dei ricavi, e sono aumentate del 3% grazie alle performance positiva nell'Asia Pacifica e del Giappone.
"L'Europa ha vissuto una seconda metà del 2023 sfidante e le Americhe hanno mostrato segnali incoraggianti nel secondo semestre", ha aggiunto Valentino.
A fine marzo Valentino ha scelto l'ex designer di Gucci Alessandro Michele come nuovo direttore creativo, dopo l'uscita dei Pierpaolo Piccioli.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Andrea Mandalà)
Gruppo globale del lusso, Kering gestisce lo sviluppo di una serie di rinomate Case di moda, pelletteria e gioielleria: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Dodo, Qeelin, Ginori 1735, oltre a Kering Eyewear e Kering Beauté. Ponendo la creatività al centro della sua strategia, Kering consente alle sue Case di stabilire nuovi limiti in termini di espressione creativa, realizzando al contempo il Lusso di domani in modo sostenibile e responsabile. Cattura queste convinzioni nella sua firma: Empowering Imagination. Nel 2023, Kering avrà 48.964 dipendenti e un fatturato rideterminato di 19,6 miliardi di euro. Alla fine del 2023, il Gruppo aveva una rete di 1.771 negozi gestiti in proprio, situati principalmente in Europa occidentale (367), Nord America (316), Giappone (238) e nei Paesi emergenti (698). Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Europa occidentale (27,6%), Giappone (7,2%), Asia/Pacifico (35%), Nord America (23%) e altri (7,2%).