Dopo aver iniziato il 2023 in grande stile, sulle speranze di un rapido aumento delle vendite cinesi dopo tre anni di lockdown e grazie a un boom della spesa statunitense post-pandemia che non mostrava particolari segni di cedimento, l'indice STOXX Europe Luxury 10 ha appena registrato il maggiore calo trimestrale dal 2020.

Questi 10 titoli hanno perso circa 175 miliardi di dollari di capitalizzazione dalla fine di marzo, poiché la ripresa della Cina è stata accidentata e la crescita sta rallentando, mentre l'inflazione elevata e l'aumento dei tassi di interesse costringono gli acquirenti statunitensi a stringere i cordoni della borsa.

"Il settore si è fortemente deprezzato negli ultimi 2-3 mesi, a causa di una combinazione di aumento dei tassi di interesse, posizionamento degli investitori e in previsione di tagli degli utili", ha detto Bernard Ahkong, co-Cio di Ubs O'Connor Global Multi-Strategy Alpha.

Sebbene l'indice del lusso "Big 10" sia ancora in crescita del 20% su anno, il listino ha registrato nel terzo trimestre la peggiore performance trimestrale della sua storia rispetto allo STOXX 600, che è sceso del 2,5%.

Ahkong ha sottolineato la crescente preoccupazione per le prospettive dei consumi di lusso negli Stati Uniti, in Europa e in Cina, un'opinione a cui ha fatto eco Peter Garnry, responsabile della strategia azionaria di Saxo Bank.

"Il recente calo dei titoli europei del lusso riflette l'incertezza sull'economia europea e le prospettive di crescita disomogenee dell'economia cinese", ha detto Garnry.

Quanto le cose si mettano male potrebbe diventare più chiaro nelle prossime settimane, quando alcuni dei maggiori gruppi europei del lusso pubblicheranno le vendite trimestrali, a partire da Lvmh il 10 ottobre.

IL GAP DEL LUSSO

Sebbene le valutazioni del lusso siano scese, sono ancora ben al di sopra del resto del mercato. Il P/E ratio forward a 12 mesi di Lvmh è circa 21 e quello di Richemont 15,6, rispetto a circa 12 dello STOXX 600, secondo i dati Lseg.

Tuttavia, a segnalare come la stella non brilli più come prima, il mese scorso il produttore danese di farmaci Novo Nordisk ha scalzato Lvmh come società quotata di maggior valore in Europa.

La fine del regno del gruppo francese del lusso, durato due anni e mezzo, è stata ampiamente attribuita al fatto che gli investitori hanno perso interesse per i titoli del lusso oltre che alla crescita del farmaco antiobesità Wegovy della Novo.

Alcuni analisti sono diventati cauti sul settore del lusso, con Ubs che la scorsa settimana ha ridotto le sue stime per tenere conto del rischio di rallentamento dei consumi cinesi.

Morgan Stanley ha tagliato del 6% le stime sugli utili per azione 2024 per i beni di lusso, mentre Bank of America ha ridotto le proprie previsioni del 7%, spiegando che gli acquirenti negli Stati Uniti e in Europa stanno spendendo meno di quanto abbiano fatto dopo la pandemia.

I dati relativi alle carte di credito negli Stati Uniti hanno mostrato che la spesa per la moda di lusso è diminuita del 16% rispetto all'anno precedente nei mesi di luglio e agosto.

Gerry Fowler, responsabile della strategia azionaria europea e della strategia globale sui derivati di Ubs, ha detto che i rischi sui titoli del lusso hanno iniziato a diventare più evidenti a maggio.

GEMME NASCOSTE?

Sebbene il consenso sia diventato più cauto, diversi operatori di mercato e analisti rimangono ottimisti per il lungo termine.

"La correzione del settore è stata eccessiva", hanno detto gli analisti di Bernstein, aggiungendo che le aziende come Lvmh, che stanno spendendo in marketing e allentando gli aumenti di prezzo, sono le meglio posizionate in un contesto economico incerto.

Gilles Guibout, responsabile delle strategie azionarie europee di Axa Investment Mangers, è stato cauto all'inizio dell'anno a causa delle valutazioni elevate, ma ora sta mostrando interesse.

"Finora i nomi del lusso erano visti come un posto dove rifugiarsi, era davvero unanime. Questo è stato anche il motivo per cui all'inizio dell'anno non eravamo così entusiasti di essere 'overweight'", ha detto.

Con valutazioni ora più vicine alle medie di lungo periodo, il settore è più interessante per Guibout, che tuttavia mantiene il rating 'underweight' che ha dall'inizio del 2023.

"Attendiamo i risultati trimestrali, che dovrebbero confermare che c'è stato un rallentamento", ha detto.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)