Moda : Guerra Russia-Ucraina, tre scenari per il lusso (MFF)
21 marzo 2022 alle 08:35
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MILANO (MF-DJ)--La moda fa i conti con la guerra in Ucraina. E se nelle scorse settimane molti gruppi, da Lvmh a Kering, da Prada a Hermès e Moncler si sono attivati sul fronte della solidarietà e hanno poi chiuso le attività con la Russia, ora MFF cerca di fare il punto sugli scenari all'orizzonte. Per Luca Solca di Bernstein sono tre gli scenari che il lusso potrebbe affrontare.
«In quello peggiore la politica monetaria più permissiva persiste perché la Russia prende il controllo dell'Ucraina e le sanzioni economiche restano in vigore a tempo indeterminato. In questo caso la traiettoria di crescita della domanda di lusso nel 2022 sarà più colpita e crescerà solo dell'1%». Le sanzioni alla Russia possono innescare un'ulteriore impennata dei costi energetici e dell'inflazione e questo a sua volta può sfociare in un rallentamento della crescita del pil globale o addirittura in una recessione. Qualora si presentasse tale scenario, riporta Solca, ci sarebbe un significativo aggiustamento al ribasso nei mercati azionari globali e nei prezzi dei beni. «In questo contesto, lo status dei consumatori di fascia alta sarebbe intaccato, il che porterebbe a un improvviso arresto della spesa discrezionale di fascia alta».
La somma di tutti gli elementi elencati finora si tradurrebbe in una performance di ricavi e profitti moda significativamente inferiore a quanto previsto nel 2022. Il conflitto russo-ucraino potrebbe pesare fino a 8 miliardi di euro sul lusso. Sarebbe a dire una flessione di circa il 2-3% del fatturato globale. Lo sottolineano gli analisti di Bain&Company, che insieme ad altri esperti di settore hanno espresso a MFF le loro previsioni sul comparto. La Russia e l'Ucraina, in realtà, non sono particolarmente rilevanti per il mercato del fashion luxury. «L'esposizione diretta alla domanda di beni russa e ucraina è vicina al 4-5% nel suo complesso», ha spiegato Luca Solca di Bernstein.
LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE è leader mondiale nei prodotti di lusso. Le vendite nette sono così suddivise per famiglia di prodotti: - moda e articoli in pelle (48,9%): marchi come Louis Vuitton, Kenzo, Celine, Fendi, Marc Jacobs, Givenchy, ecc; - orologi e gioielli (12,8%): Bulgari, TAG Heuer, Zenith, Hublot, Chaumet, marchi Fred, Tiffany, ecc; - profumi e prodotti cosmetici (9,6%): profumi (marchi Christian Dior, Guerlain, Loewe, Kenzo, ecc.), prodotti per il trucco (Make Up For Ever, Guerlain, Acqua di Parma, ecc.), ecc; - vini e liquori (7,7%): champagne (marchi Moët & Chandon, Mercier, Veuve Clicquot Ponsardin, Dom Pérignon, ecc.; n. 1 a livello mondiale), vini (Cape Mentelle, Château D'Yquem, ecc.), cognac (principalmente Hennessy; n. 1 a livello mondiale), whisky (principalmente Glenmorangie), ecc; Le vendite rimanenti (21%) provengono dalla distribuzione selettiva attraverso le catene Sephora, DFS, Miami Cruiseline e i grandi magazzini Le Bon Marché e La Samaritaine. Alla fine del 2023, i prodotti saranno commercializzati attraverso una rete di 6.097 punti vendita situati in tutto il mondo. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Francia (7,9%), Europa (16,4%), Giappone (7,3%), Asia (30,8%), Stati Uniti (25,3%) e altro (12,3%).