Quattro fabbriche in Spagna di proprietà del produttore francese di pneumatici Michelin stanno pianificando di fermare nuovamente la produzione nel fine settimana del 20-21 gennaio a causa dei ritardi nella consegna delle materie prime causati dalla crisi nel Mar Rosso, ha dichiarato martedì la filiale spagnola dell'azienda.

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno lanciato una serie di attacchi contro lo Yemen la scorsa settimana, con l'obiettivo di colpire la milizia Houthi sostenuta dall'Iran, i cui attacchi alla navigazione internazionale hanno interrotto una delle rotte più importanti del mondo da dicembre.

Una dozzina di compagnie di navigazione ha scelto di dirottare le navi che prima utilizzavano questa rotta verso l'Africa meridionale, aumentando il tempo di attraversamento per le forniture all'Europa di circa 10 giorni.

Michelin aveva già sospeso i turni di lavoro nei suoi stabilimenti spagnoli nel fine settimana del 13-14 gennaio, a causa dell'allungamento dei tempi di consegna delle materie prime di cui ha bisogno per produrre gomma e che vengono consegnate via mare dall'Asia, ha dichiarato l'azienda a Reuters.

Il quotidiano spagnolo Expansion ha riferito in precedenza, martedì, che Michelin avrebbe interrotto il lavoro per un secondo fine settimana e l'azienda ha poi confermato a Reuters che l'interruzione avrebbe avuto luogo il 20-21 gennaio.

La mossa di Michelin in Spagna è simile alle misure adottate da altri produttori, come le case automobilistiche Tesla e Volvo Car, di proprietà di Geely, che la scorsa settimana hanno annunciato la sospensione di una parte della produzione in Europa a causa della carenza di componenti.

Gli stabilimenti spagnoli di Michelin sono i secondi produttori di gomma dell'azienda, ma l'unità ha dichiarato di avere scorte di gomma sufficienti per far fronte alla situazione in corso, mentre ha mantenuto le forniture di materie prime via mare, e non prevede di adottare misure aggiuntive in Spagna.

Anche l'associazione spagnola dell'industria alimentare e della vendita al dettaglio, Aecoc, ha dichiarato che la crisi del Mar Rosso sta avendo "un impatto significativo" sulle principali aziende coinvolte nella produzione e distribuzione di prodotti alimentari, tessili e tecnologici. (Servizio di Corina Pons - Redazione Catarina Demony e Louise Heavens)