ROMA (Reuters) - Pirelli si muove in ribasso dopo che il governo italiano ha stabilito una serie di limitazioni all'influenza del suo principale socio, la cinese Sinochem, nell'ambito dell'esercizio del Golden Power, tra cui il fatto che non potrà designare l'AD.

La mossa di Roma è arrivata dopo che Sinochem, che ha una quota del 37% in Pirelli, ha notificato al governo, a marzo, l'intenzione di rinnovare e aggiornare il patto parasociale con la Camfin di Marco Tronchetti Provera.

Secondo quanto comunicato da Pirelli, il governo ha concluso che qualsiasi modifica alla corporate governance della società, compreso il mancato rinnovo o la firma del patto parasociale, dovrebbe essere soggetta al suo controllo.

Roma ha stabilito così che solo Camfin può indicare i candidati AD di Pirelli.

In base al primo aggiornamento del patto tra Camfin e Sinochem, che ora dovrà essere modificato per tenere conto delle decisioni del governo, Tronchetti Provera avrebbe perso il potere di designare l'amministratore delegato del gruppo a partire dal 2026, lasciando tale compito al board di Pirelli, che è sotto controllo dei cinesi.

Il governo ha inoltre deciso che Sinochem non potrà scegliere più di otto membri su 15 del consiglio di amministrazione di Pirelli, lasciandone quattro a Camfin.

Un ulteriore limite è nel fatto che Pirelli non deve essere "soggetta a istruzioni" da parte del gruppo cinese.

In una nota diffusa venerdì, il governo ha specificato che "alcune" decisioni strategiche del board di Pirelli richiederanno l'approvazione di almeno l'80% dei suoi dirigenti.

Gli azionisti di Pirelli voteranno per la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione il 31 luglio, con l'attuale vice amministratore delegato Giorgio Bruno che andrà a sostituire l'attuale AD Marco Tronchetti Provera, che rimarrà invece vicepresidente esecutivo.

Per gli analisti, la mossa rappresenta il primo passo per costituire un gruppo alternativo e stabile di azionisti italiani per la società.

Intorno alle 10,45 Pirelli cede quasi l'1% in un mercato appena negativo.

L'intervento del governo, commenta stamani Equita, "limita fortemente l'influenza di Sinochem, ma a differenza di alcune ipotesi giornalistiche circolate nelle scorse settimane non ne limita il diritto di voto in assemblea, né impone riduzioni della quota". Secondo il broker, Sinochem potrebbe ricorrere entro 60 giorni al Tar o al Consiglio di Stato, "ma riteniamo improbabile che ciò possa stravolgere quando deciso".

Equita non esclude quindi che l'azionista cinese possa decidere di ridurre la quota, avviando un reshuffle dell'azionariato.

Secondo Banca Akros le limitazioni ai poteri di Sinochem "appaiono piuttosto pesanti", come nelle attese, pur non prevedendo alcuna cessione di quote. "Potrebbe essere solo il primo capitolo di una storia più lunga, soprattutto sul versante geopolitico", conclude.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, in redazione a Milano Claudia cristoferi, editing Gianluca Semeraro)