Prostatype Genomics AB (publ), in collaborazione con l'Ospedale Universitario Akademiska, ha avviato nel corso del 2023 uno studio completo su pazienti con carcinoma prostatico localizzato nell'arco di 25 anni. Lo studio è stato presentato al prestigioso e più grande congresso di urologia in Europa, il 39° Congresso annuale dell'EAU (Associazione Europea di Urologia). Il congresso ha ricevuto 5651 abstract di vario genere, il numero più alto degli ultimi anni.

L'azienda ha annunciato che il nuovo studio dell'Akademiska University Hospital è stato selezionato per essere presentato al Congresso EAU di Parigi nel maggio 2024. I risultati intermedi, dopo aver analizzato circa 100 pazienti su una coorte totale di circa 500 pazienti, indicano che l'uso di Prostatype® può aiutare i medici e i pazienti a prendere decisioni sulla sorveglianza rispetto al trattamento, invece di doversi basare solo sugli indicatori clinici. I risultati rivelano che il test fornisce una valutazione accurata del rischio di mortalità specifica per cancro alla prostata a lungo termine, o PCSM, per i pazienti con cancro alla prostata localizzato.

Questi risultati a 25 anni suggeriscono che Prostatype® può essere utilizzato come indicatore del rischio a lungo termine di mortalità specifica per il cancro alla prostata. Nello studio, i ricercatori dell'Akademiska University Hospital analizzano l'associazione tra il risultato Prostatype® e gli esiti oncologici a lungo termine dopo la prostatectomia radicale in un campione di coorte stratificato di 500 pazienti trattati tra il 1991 e il 2001. Il completamento dello studio è previsto per l'ultimo trimestre del 2024.

L'azienda prevede che lo studio sarà pubblicato in una rivista scientifica alla fine del prossimo anno, il che contribuirà ad ampliare i campi di utilizzo di Prostatype® e la sua raccomandazione da parte delle linee guida americane NCCN e europee EAU per gli uomini a cui è stata diagnosticata una malattia a rischio molto basso, basso o intermedio, per determinare se la loro malattia può essere gestita in modo conservativo attraverso la sorveglianza attiva piuttosto che essere trattata con un intervento chirurgico definitivo o la radioterapia.