MILANO (MF-DJ)--Il salvataggio di Perini Navi è arrivato all'ultimo miglio nautico. Il cantiere toscano finito in crisi sotto il peso di un debito complessivo di 75,4 milioni (di cui 28,65 nei confronti dei fornitori, 20,25 verso gli armatori e 26,53 milioni verso il ceto bancario, Banca Ifis e Mps in primis) ha a disposizione una settimana per definire il suo futuro.

Martedì 26 gennaio è stata fissata l'udienza al Tribunale fallimentare di Lucca per valutare la situazione e decretare la fine dell'avventura industriale. Se i cantieri Sanlorenzo, dopo le trattative riprese a inizio anno, si sono definitivamente sfilati dalla partita, in pista è tornato il fondo Blue Skye di Salvatore Cerchione e Gianluca D'Avanzo (cfo del Milan) che ha definito l'offerta vincolante alle banche creditrici, inoltrata anche a Edoardo Tabacchi, azionista di controllo di Perini Navi. Binding offer che prevede l'emissione di un bond convertibile a 4 anni da oltre 30 milioni a un tasso del 10% in prededuzione e che, come appreso da MF-Milano Finanza in ambienti finanziari, è stata accettata nella tarda serata di ieri.

Così adesso la boutique toscana degli yacht di lusso guidata da Lamberto Tacoli punterà a ottenere dal giudici di Lucca il via libera all'accordo di ristrutturazione previsto dal 182-bis. Una strada che anche Blue Skye vuole perseguire ma che potrebbe presentare alcuni ostacoli operativi e burocratici per una Perini Navi che nel frattempo ha visto ridursi sensibilmente il proprio organico, sceso da 135 a 100 unità con gran parte del personale passato a lavorare per la concorrenza, in particolare per Italian Sea Group, il cantiere di Giovanni Costantino che lavora da mesi alla quotazione affiancato da Ambromobiliare, Ubi, Intermonte e dallo studio legale Dentons.

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January 19, 2021 03:32 ET (08:32 GMT)