ROMA (MF-DJ)--Pronto a entrare nel vivo il processo che porterà all'uscita di ExxonMobil Italiana Gas (gruppo ExxonMobil) e Qatar Terminal Company Limited (affiliata di Qatar Energy) dal rigassificatore di Rovigo. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, le offerte non vincolanti per il 70% di Adriatic Lng, la società a cui fa capo il più importante impianto di rigassificazione del Gnl in Italia, dovrebbero pervenire sul tavolo dell'advisor Rothschild entro la prima settimana di maggio. La partita si preannuncia molto affollata, considerato l'importanza strategico dell'asset che, al momento, ha una capacità di 9 miliardi di metri cubi l'anno. E infatti, in base a quanto si apprende, in corsa vi sarebbero una quindicina di grandi fondi internazionali. Oltre ad alcuni player la cui presenza è già nota, come l'investitore australiano Macquarie, la divisione della banca d'affari statunitense Morgan Stanley specializzata in investimenti infrastrutturali e nell'energia, al gruppo Igneo Infrastructure Partners (parte dell'australiano First Sentier Investors), vi sarebbero anche colossi come BlackRock, Kkr ed Energy Infrastructure Partners.

Come rivelato dal giornale il 13 marzo, la quota che sarà messa in vendita dipenderà dalle intenzioni di Snam, unico azionista italiano della società, che ha il diritto di esercitare un diritto di prelazione sul 100% delle quote ma che dovrebbe decidere di salire fino al 30% massimo. Adriatic Lng è una società italiana costituita nel 2005 e partecipata da ExxonMobil Italiana Gas al 70,7%, da Qatar Terminal Company Limited al 22% e da Snam, a cui fa capo il 7,3%. Sin dall'inizio è sembrata chiara l'intenzione di Snam di non esercitare totalmente il diritto di prelazione.

Situato nell'alto Mare Adriatico, a circa 15 km dalla costa veneta, il terminale è collegato alla rete di distribuzione nazionale tramite un metanodotto. Appoggiato sul fondo marino a una profondità di circa 29 metri, è una piattaforma lunga complessivamente 375 metri e larga 115. Il ponte principale è a 18 metri sopra il livello del mare. Recentemente, Adriatic Lng ha presentato al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica un progetto per aumentare del 7% la capacità autorizzata ottimizzando la gestione del terminale. Senza interventi sugli impianti, quindi, si passerebbe da 9 a 9,6 miliardi di metri cubi l'anno. Il tutto mentre si rimane in attesa di avviare l'investimento più ampio da 150 milioni di euro, annunciato nel 2022, per l'espansione della capacità a 11 miliardi. Nel terminale veneto è arrivato in questi anni gnl (gas naturale liquefatto) da Medio Oriente, Africa, Stati Uniti e America Latina. Gli altri rigassificatori sono a La Spezia e a Livorno, ma nel giro di un paio di anni dovrebbero aggiungersi anche Piombino e Ravenna, così da potenziare la capacità di ricevere gas via nave.

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1308:57 apr 2023


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