Lo hanno annunciato Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcfr al termine dell'assemblea odierna dei loro delegati, svoltasi a Torino.

Lo sciopero, che si terrà in una data da definirsi nel corso del mese di aprile, coinvolgerà sia i lavoratori del gruppo Stellantis sia quelli dell'indotto, si legge in una nota congiunta.

"La mobilitazione sarà organizzata con l'obiettivo di sensibilizzare le istituzioni locali, il governo e il sistema industriale automotive sulla profonda crisi che sta attraversando il settore auto a Torino. Il tavolo automotive e quelli di crisi al Mimit non hanno ancora dato risposte adeguate", prosegue la nota.

L'iniziativa nasce dalle crescenti preoccupazioni legate al futuro dello stabilimento torinese di Mirafiori, che sta soffrendo un notevole calo dei volumi e per il quale al momento non ci sono ancora assegnazioni produttive per il futuro.

Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm, in un comunicato separato, chiedono a Stellantis un nuovo modello di autovettura da produrre a Mirafiori, che si aggiunga alla Fiat 500 elettrica e che sopperisca alle gamme Maserati che stanno uscendo di produzione.

"Occorre prestare estrema attenzione ai processi di integrazione fra le strutture ex Fca ed ex Psa, per evitare che le cosiddette sinergie derivanti dalla fusione espongano al rischio di licenziamento i lavoratori impegnati nelle attività di ricerca e di amministrazione", affermano. "Infine occorre una strategia per supportare le imprese dell'indotto, i cui lavoratori sono esposti ai rischi maggiori".

L'AD di Stellantis Carlos Tavares ha recentemente dichiarato che il gruppo italo-francese avrà bisogno di tutti i suoi stabilimenti italiani per raggiungere l'obiettivo di un milione di auto prodotte nel paese entro il 2030, che ha concordato col governo nell'ambito del tavolo automotive. Dichiarazioni che hanno contribuito ad allentare i timori più immediati su Mirafiori.

Secondo quanto riferito da Automotive News Europe, Stellantis starebbe inoltre considerando il complesso di Mirafiori come polo produttivo europeo del marchio cinese Leapmotor, cui è legato da una partecipazione azionaria e da accordi di joint venture. Una decisione in tal senso potrebbe portare a Torino produzione di 150.000 veicoli elettrici l'anno a basso costo.

(Giulio Piovaccari, editing Sabina Suzzi)