ROMA (MF-DJ)--Il presidente di Tim, Salvatore Rossi, ha avviato la ricognizione sulla lista unica per il rinnovo del consiglio e a metà della prossima settimana dovrebbe riunire il board per fare un punto della situazione. Lo scrive il Corriere della Sera aggiungendo che il lavoro sta procedendo spedito. Rossi ha gia' fatto un primo giro di consultazioni per definire i criteri di formazione della lista e le caratteristiche dei candidati.

La lista del board dovrà essere messa a punto entro il 23 febbraio, giorno in cui e' convocato un consiglio di Tim per l'approvazione del bilancio 2020 e l'aggiornamento del piano strategico. Ci sono dunque tre settimane di tempo per definire i dieci candidati che entreranno nel prossimo consiglio di Tim. I nomi in realta' saranno 15, pari ai posti disponibili nel board, ma in base al sistema proporzionale vigente nel gruppo telefonico cinque consiglieri andranno alle minoranze. In cima alla lista ci saranno con ogni probabilità Rossi e Luigi Gubitosi, che verrebbe confermato nel ruolo di amministratore delegato.

Prima di avviare il lavoro di ricognizione, Rossi si e' consultato con la Consob a cui e' stato sottoposto il regolamento approvato dal board di Tim per arrivare alla composizione della lista unica. La prudenza in questo percorso e' d'obbligo e il presidente del gruppo telefonico, uomo delle istituzioni con alle spalle oltre 40 anni in Banca d'Italia, ne è il garante. A presidiare il processo ci sono inoltre la società di head hunting Egon Zehnder e il giurista Andrea Zoppini. Tim non è una public company, dove la lista del consiglio è uso diffuso, ma ha due azionisti, Vivendi con il 23% e Cassa depositi e prestiti con il 10%, che per forza di cose devono marciare separati per non incappare nel rischio di "concerto" e quindi di dover lanciare un'Opa. Per questo è stato necessario varare delle regole e un metodo di lavoro condiviso da tutto il board, che ha approvato all'unanimità l'iter per presentare una lista per il prossimo rinnovo del consiglio. Appare improbabile quindi che la lista unica possa raccogliere i nomi indicati dai due principali azionisti. Ci saranno quelli scelti da Vivendi ma non è ancor chiaro in quale misura. Probabilmente in maggioranza, nel rispetto delle quote di genere e dei profili di indipendenza. La Cassa potrebbe dare un appoggio esterno votando la lista del consiglio alla prossima assemblea.

È improbabile che la Cdp resti comunque ai margini del processo di definizione della nuova governance di Tim. Tanto più nella prospettiva della rete unica con Open Fiber, di cui Cdp ha il 50%. Entro le prossime tre settimana si dovrebbe anche chiarire l'assetto di Open Fiber. È stato infatti posticipato al 25 febbraio il termine entro il quale la Cassa deve comunicare all'Enel se intende esercitare la prelazione sull'altro 50% di Open Fiber, su cui pende l'offerta del fondo Macquarie. La Cdp dovrebbe prendere un 10%. Intanto Tim va avanti con l'estensione dell'infrastruttura di rete a cui sta per aggiungere due satelliti, di cui uno interamente dedicato, messi a disposizione da Eutelsat.

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January 28, 2021 03:24 ET (08:24 GMT)