Il monopolio russo degli oleodotti, controllato dallo Stato, Transneft, ha dichiarato mercoledì che le esportazioni di greggio russo attraverso i suoi oleodotti sono diminuite del 6,5% lo scorso anno, mentre le consegne totali di petrolio attraverso la sua rete nel 2023 sono rimaste invariate rispetto al 2022.

Transneft gestisce oltre il 90% di tutto il petrolio prodotto in Russia.

Inoltre, ha dichiarato che le forniture di petrolio attraverso i suoi oleodotti alla Cina nel 2023 ammonteranno a 40 milioni di tonnellate metriche, invariate rispetto all'anno precedente.

L'azienda ha dichiarato che le esportazioni di petrolio attraverso il porto di Novorossiisk sul Mar Nero sono aumentate l'anno scorso del 3,1%, raggiungendo i 30 milioni di tonnellate, nonostante le interruzioni dovute alle condizioni meteorologiche, in quanto le tempeste hanno impedito i carichi di petrolio durante 110 giorni interi nel 2023 dallo sbocco.

Le esportazioni di petrolio dai porti del Mar Baltico di Primorsk e Ust-Luga sono aumentate del 6,5% e del 9%, rispettivamente a 44,4 e 34 milioni di tonnellate.

Le forniture di greggio attraverso il porto pacifico di Kozmino sono aumentate del 9,4%, raggiungendo il 42,8%.

Le consegne includono volumi di transito da altri Paesi, come il Kazakistan.

L'aumento del 7,2% delle forniture attraverso i porti è stato compensato da un crollo del 60% delle esportazioni attraverso l'oleodotto Druzhba, di costruzione sovietica, verso l'Europa.

Le forniture di petrolio dell'oleodotto russo verso l'Europa sono escluse da un embargo dell'UE, ma il percorso attraversa la Bielorussia e l'Ucraina ed è costantemente a rischio di interruzione da quando la Russia ha inviato migliaia di truppe in Ucraina nel 2022, in quella che Mosca definisce una "operazione militare speciale".

Anche la Germania e la Polonia hanno deciso di abbandonare il petrolio russo a causa delle gravi ripercussioni politiche sull'Ucraina. Il Kazakistan ha accettato di fornire il suo petrolio alla Germania attraverso la rotta, cercando di aumentarlo a 1,2 milioni di tonnellate nel 2024. (Scrittura di Felix Light e Vladimir Soldatkin, redazione di Gareth Jones)