ROMA (MF-DJ)--Vivendi, primo socio di Tim con una quota di oltre il 23%, punta ad essere un player attivo nel prossimo capitolo da scrivere del gruppo italiano guidato da Pietro Labriola, alle prese con la cessione della rete. Le offerte migliorative arrivate dal tandem Cdp-Macquarie e da Kkr saranno sul tavolo del board di Tim, giovedì prossimo 4 maggio e in quella sede potrebbe iniziare il nuovo ribaltone, contro il quale Labriola cerca l'arrocco.

Dall'assemblea annuale degli azionisti di Vivendi, il ceo Arnaud de Puyfontaine avverte il gruppo italiano che i francesi saranno soci attivi e l'Italia resta uno dei target, nonostante le battute d'arresto per i problemi con il gruppo Mediaset, (ora Mfe, ndr) poi risolti e con il principale concorrente di Tim, Open Fiber. Vivendi non molla la presa sul gruppo italiano, e con la recente uscita dei rappresentanti francesi dal cda di Tim ha mani libere per agire.

Il nuovo capitolo potrebbe riguardare un cambio al vertice del gruppo italiano, dopo lo scontro con il socio francese che nell'assemblea annuale di Tim ha bocciato la politica di remunerazione del management guidato da Pietro Labriola. La sfiducia verso il board di Tim parte dalle offerte per Netco, che include rete fissa, asset e attivitá di FiberCop, nonchè della partecipazione in Sparkle, ritenute dai francesi inferiori al valore reale dell'infrastruttura, che sarebbe di circa 31 miliardi di euro.

Le due offerte, scrive Il Messaggero, saranno esaminate dal Comitato parti correlate convocato per venerdì 28 aprile che dovrà esprimere solo un parere riguardo l'assenza di eventuali influenze da parte di Cdp che è il secondo socio di Tim e di Kkr che è azionista di Fibercop, destinata a confluire nella Netco di cui il fondo Usa si candida all'acquisto. Il parere finirà al cda di Tim del 4 maggio che dovrà esprimersi se accettare o meno le due proposte. I fondi e Vivendi sono contrari alla vendita a questi valori. Pietro Labriola sta cercando l'arrocco in cda dove conta di portarsi dietro i quattro membri del comitato nomine anche loro bersaglio di Vivendi perché ha contestato i criteri di attribuzione dei bonus. Considerato che al cda di 15 membri non possono votare Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cdp, e Massimo Sarmi, presidente di Fibercop, serve una maggioranza di sette che, allo stato non ci sarebbe. E comunque anche in caso di accettazione, Vivendi sarebbe pronta ad azzerare il board chiedendone la revoca in una convocanda assemblea.

Secondo rumors riportati da Repubblica i quattro manager che si stanno scaldando a bordo campo per sostituire Labriola sono Vincenzo Novari ex ad di Tre, Roberto Sambuco attuale managing director di Macquarie Capital, Stefano Donnarumma ad uscente di Terna e Alberto De Paoli direttore finanziario di Enel.

pev

eva.palumbo@mfnewswires.it


(END) Dow Jones Newswires

April 25, 2023 11:16 ET (15:16 GMT)