ROMA (MF-DJ)--La notizia buona è che per un accordo fra Dazn e Tim i tempi sembrerebbero essere maturi. Condizionale d'obbligo ed esito da non dare per scontato. Certo è che arrivati a questo punto, per l'intesa (o la mancata intesa) non si dovrebbe attendere oltre questi giorni cruciali in casa Tim e legati alla presentazione del nuovo piano industriale attesa domani in occasione del Capital Markets Day.

Secondo quanto ricostruito dal Sole 24 ore, ad addensarsi sempre di più sono invece le nubi sull'asse Cdp-Vivendi. Quello delle valutazioni sull'asset rete da separare e rivendere (a una cordata con Cdp capofila) resta un nodo. Che in fondo rischia di porre una seria ipoteca, se non proprio di far saltare, un'operazione - vale a dire la rete unica unendo gli asset di Tim e Open Fiber - che comunque ha avuto un endorsement da parte del Governo e sulla quale si sta lavorando sulla base di un memorandum of understanding che prevede un'offerta da presentare entro la fine di luglio.

Al momento, i margini negoziali per far scendere Vivendi (primo azionista Tim con il 23,8%) dalla valutazione, emersa da notizie trapelate nei giorni scorsi, di 31 miliardi incluso il debito di dieci miliardi sarebbero bassi se non inesistenti. Il dato, però, a quanto si apprende, sarebbe molto distante dall'ordine di grandezza su cui starebbero ragionando i "compratori", ovvero i futuri azionisti della Rete Unica: Cdp, Kkr e Macquaire. Così come quei 31 miliardi sarebbero disallineati rispetto alle valutazioni di mercato, con le case d'affari che fissano un range tra i 17 miliardi e i 21 miliardi per la società della rete.

Tutti temi al centro del cda Tim di oggi che avrà all'ordine del giorno la riorganizzazione del business, con la divisione tra la NetCo e la ServCo, nuove strategie e, quindi, un punto sul tema della realizzazione della rete unica. Un cda non di routine, ma che anzi segnerà una svolta nella vita dell'azienda dando il via alla declinazione pratica della riorganizzazione dei business già annunciata nei mesi scorsi. Da una parte ci sarà la NetCo e dall'altra una ServCo che avrà tre gambe: il consumer, l'enterprise (la cosiddetta TopCo che riunirà Noovle, Telsy e Olivetti) e Tim Brasil.

Tutto questo mentre nei giorni scorsi sono anche cominciate a circolare le indiscrezioni sui numeri degli addetti che saranno distribuiti nei vari business: circa 20mila dei dipendenti italiani andranno sulla rete, l'altra metà nella ServCo (divisi 15mila per il consumer e il resto nella TopCo). Il cda di oggi darà anche il suo ok, da giorni ormai dato per scontato, al pareggio dell'offerta per il Psn (il cloud della Pa) presentata dal tandem Fastweb-Aruba, che permetterebbe a Tim di portare a casa la partita.

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0609:29 lug 2022


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July 06, 2022 03:30 ET (07:30 GMT)