FRANCOFORTE (Reuters) - La disuguaglianza economica nella zona euro è diminuita negli ultimi cinque anni, sorprendendo alcune previsioni, grazie all'effetto del boom dei prezzi degli immobili di cui un'ampia fetta della classe media ha poututo beneficiare.

I nuovi dati arrivano dopo che per anni alla Bce sono state rivolte critiche secondo cui un decennio di tassi d'interesse ultra-bassi e intensi acquisti di asset avrebbero favorito soprattutto le persone facoltose con un ampio patrimonio finanziario.

I tassi bassi, secondo queste critiche, hanno favorito i proprietari immobiliari, ma hanno alimentato un boom che ha reso gli immobili, compresi gli affitti, inaccessibili per le famiglie più povere.

La Bce ha rilevato tuttavia che il divario tra il 5% delle famiglie più ricche e il 50% di quelle più povere si sta in realtà riducendo da anni.

"Il significativo aumento della ricchezza netta delle famiglie della zona euro osservato nei conti nazionali negli ultimi cinque anni è stato accompagnato da una lieve diminuzione della disparità, in parte perché i proprietari di case, che rappresentano oltre il 60% della popolazione, hanno beneficiato dell'incremento dei prezzi delle abitazioni", sottolinea la Bce.

La ricchezza netta dei proprietari immobiliari è aumentata del 27% negli ultimi cinque anni, mentre la ricchezza netta dei non proprietari è cresciuta del 17%, soprattutto a causa dell'aumento dei depositi osservato in questo periodo, osserva la Bce.

I dati non tengono ancora conto del recente calo dei prezzi delle abitazioni, poiché le letture sono disponibili dopo diverso tempo, per cui è ancora possibile un'inversione di tendenza, dato che i tassi della Bce si trovano ora ai massimi storici e i prezzi degli immobili sono in calo in molti Paesi della zona euro.

Secondo la Bce, la ricchezza netta mediana delle famiglie è aumentata di circa il 40% dal 2016, superando di poco i 150.000 euro.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)