Il prodotto interno lordo (PIL) del Brasile è sceso dello 0,2% nei tre mesi fino a dicembre rispetto al trimestre precedente, ha riferito l'agenzia statistica ufficiale IBGE, eguagliando il calo previsto da un sondaggio Reuters tra gli economisti.

L'economia più grande dell'America Latina ha visto una contrazione dello 0,3% nell'industria durante il periodo, mentre l'agricoltura e i servizi sono aumentati rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%, ha detto l'IBGE.

L'economia brasiliana è cresciuta dell'1,9% nel quarto trimestre del 2021, al di sotto del previsto aumento del 2,2%.

Di conseguenza, il PIL del Paese è cresciuto del 2,9% nel 2022, perdendo slancio rispetto all'espansione post-pandemia del 5% nel 2021, ma facendo comunque molto meglio di quanto inizialmente stimato all'inizio dello scorso anno.

Nel 2022, il settore dei servizi è salito del 4,2% e l'industria ha registrato una crescita dell'1,6%, mentre l'agricoltura è scesa dell'1,7%, colpita da un calo della produzione di soia, il principale raccolto del Brasile.

Sul fronte della domanda, i consumi delle famiglie sono aumentati del 4,3%, mentre la spesa pubblica è cresciuta dell'1,5% e gli investimenti dello 0,9%.

Joao Savignon, responsabile della ricerca macroeconomica di Kinitro, ha affermato che l'economia sta ancora perdendo slancio, ma il rallentamento può essere parzialmente compensato nel 2023 dalla resilienza dei consumi delle famiglie e dai migliori risultati dell'agricoltura, che porteranno ad una crescita del PIL prevista dell'1,2%.

Gli economisti privati intervistati settimanalmente dalla banca centrale prevedono un lieve aumento del PIL dello 0,84% quest'anno.

La performance annuale del 2022 è stata favorita dalla forza del settore dei servizi, che ha mostrato un'espansione in tutte le attività esaminate, nonché dal miglioramento del mercato del lavoro e dagli stimoli fiscali della precedente amministrazione del Presidente Jair Bolsonaro nella sua corsa alla rielezione.

Le elezioni sono state vinte dal Presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, il quale, insieme ai ministri e agli alleati, ha sottolineato che il livello del tasso di interesse di riferimento del Paese, mantenuto da settembre a un massimo di sei anni del 13,75% per combattere l'inflazione, potrebbe soffocare l'economia e provocare un'interruzione nel mercato del credito.

La Segreteria di Politica Economica (SPE) del Ministero delle Finanze ha avvertito in un comunicato che l'attuale livello dei tassi d'interesse peggiora le condizioni del credito bancario e non bancario, mettendo a rischio l'attività economica di quest'anno, rendendo difficile per le aziende il rinnovo del debito.

D'altra parte, lo SPE ha sottolineato che il raccolto record di cereali di quest'anno e le misure governative, come l'aumento del salario minimo e una maggiore esenzione dall'imposta sul reddito per i lavoratori a basso reddito, potrebbero contribuire a stimolare l'attività.