L'aumento dei tassi ipotecari sta pesando sempre di più sul settore immobiliare sensibile ai tassi d'interesse, mentre la Federal Reserve continua ad alzare in modo aggressivo i costi di prestito per frenare l'alta inflazione.

Il tasso medio contrattuale su un mutuo a tasso fisso di 30 anni è salito di 27 punti base al 6,52% nella settimana conclusa il 23 settembre, un livello che non si vedeva dai tempi della crisi finanziaria e della Grande Recessione.

I responsabili delle politiche della Fed hanno aumentato il tasso di interesse overnight di riferimento della banca centrale di tre quarti di punto percentuale la scorsa settimana, il terzo rialzo consecutivo di tale entità, e hanno riconosciuto il "dolore" che attende l'economia nel tentativo di raffreddare la domanda.

Il Presidente della Fed Jerome Powell ha anche fatto esplicitamente riferimento al mercato immobiliare, affermando che probabilmente subirà una "correzione" dopo un periodo di aumenti dei prezzi "molto caldi".

Le aspettative di un inasprimento della Fed hanno portato ad un'impennata dei rendimenti del Tesoro dall'inizio dell'anno. Il rendimento del titolo a 10 anni funge da parametro di riferimento per i tassi ipotecari. Il costo dei mutui è aumentato di oltre un punto percentuale nelle ultime sei settimane.

L'MBA ha anche dichiarato che il suo Market Composite Index, una misura del volume delle richieste di mutuo, è sceso del 3,7 percento rispetto alla settimana precedente. Il suo Indice di rifinanziamento è sceso del 10,9% rispetto alla settimana precedente ed è ora al minimo da 22 anni.