BASILEA (awp/ats) - Il gigante basilese della chimica Clariant ha chiuso il 2023 con un fatturato di 4,4 miliardi di franchi, in flessione del 16% rispetto dall'anno prima, e un risultato operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) in contrazione del 25% a 607 milioni. In crescita - a causa di fattori fiscali - risulta per contro l'utile netto, salito da 116 a 179 milioni.

"Sono particolarmente orgoglioso della nostra capacità di difendere i livelli dei prezzi e di ottenere risparmi", afferma il Ceo Conrad Keijzer, citato in un comunicato odierno. Il consiglio di amministrazione propone di mantenere il dividendo a 0,42 franchi. Per il 2024 è atteso un giro d'affari in crescita a una bassa cifra percentuale in valute locali.

La borsa non ha reagito in modo entusiastico alle novità odierne: dopo un esordio positivo il titolo Clariant si è orientato verso una flessione superiore all'1%, nell'ambito di un mercato generalmente in rialzo frazionale. Dall'inizio di gennaio la performance dell'azione rimane negativa, pari al -11%, mentre sull'arco di un anno si registra un -26%.

Clariant ha sede a Muttenz (BL), nel cuore della regione che ospita il fulcro dell'industria chimica svizzera. Il gruppo è nato nel 1995 da uno scorporo del comparto specialità chimiche di Sandoz, un anno prima che Ciba e Sandoz si unissero per dare vita a Novartis. All'inizio degli anni 2000 arrivò ad avere in organico circa 31'000 dipendenti, poi seguì una crisi, programmi di ristrutturazione e dismissioni. A fine dicembre 2023 la società dava lavoro a oltre 10'500 persone.