L'azienda, che possiede anche diversi marchi di orologi svizzeri di fascia alta come Iwc e Vacheron Constantin, è l'ultimo gruppo del lusso in ordine di tempo a segnalare un rallentamento negli ultimi mesi, a causa dell'esaurirsi dell'euforia post-Covid. 

Il mese scorso la concorrente francese Lvmh aveva già segnalato un rallentamento della domanda di beni di lusso negli Stati Uniti e in Europa, dove l'aumento dei prezzi ha spinto gli acquirenti, soprattutto le generazioni più giovani, a ridurre le spese.

La crescita delle vendite a valuta costante di Richemont è passata dal 19% nel periodo aprile-giugno al 5% nei tre mesi successivi.

Complessivamente, nel semestre terminato a settembre, le vendite di Richemont sono aumentate del 6% a 10,22 miliardi di euro, al di sotto dei 10,34 miliardi di euro previsti dagli analisti.

L'azienda ha registrato un utile di 1,51 miliardi di euro, inferiore ai 2,17 miliardi di euro previsti dagli analisti in un consensus citato da Zuercher Kantonalbank.

"Nel secondo trimestre la crescita è diminuita a causa delle pressioni inflazionistiche, del rallentamento della crescita economica e delle tensioni geopolitiche che hanno iniziato a influenzare il morale dei clienti, oltre a forti dati di confronto", ha detto il presidente Johann Rupert in un comunicato.

"Di conseguenza, abbiamo assistito a un'ampia normalizzazione delle aspettative di crescita del mercato in tutto il settore"

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)