MILANO (MF-DJ)--Il governo russo sta ultimando l'elenco definitivo delle imprese alle quali si applica il divieto di cedere gli asset posseduti nel Paese, come stabilito dal decreto presidenziale del 5 agosto scorso, che dava appunto 10 giorni lavorativi di tempo per mettere insieme i nomi.

È un passo necessario, secondo il Cremlino, perché, scrive MF, la lista delle imprese considerate intoccabili presa a riferimento per il decreto è genericamente ferma a un precedente dpr del 2004 («Approvazione dell'elenco delle imprese strategiche e delle società per azioni strategiche») che ne comprende 40 e tutte a controllo pubblico, ma nel frattempo è stata attuata una vasta politica di privatizzazioni che ha modificato la mappa imprenditoriale russa. Con stuoli di avvocati internazionali alle costole e una scadenza del veto (per ora) al 31 dicembre prossimo, Vladimir Putin non vuole lasciare spiragli, se non quelli che deciderà personalmente di aprire concedendo eventuali esenzioni. Per fare un esempio, 18 anni fa l'attuale Enel Russia figurava ancora come Ogk-5, società di generazione termoelettrica a controllo statale.

Per la nuova lista fanno fede le linee guida indicate direttamente da Putin, che alla voce energia indica le «società economiche che sono produttori e fornitori di energia termica e (o) elettrica», com'è appunto Enel Russia, fermata a poche settimane dal closing per la cessione d 137 milioni di euro del 56,43% del capitale a Lukoil e Gazprombank-Frezia.

red/lab

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1908:09 ago 2022


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