26.01.22
Pompa di calore: i vantaggi dell'accoppiata con il fotovoltaico

Nell'ambito del Superbonus 110%, molte famiglie hanno sostituito (o stanno valutando di farlo) il proprio impianto di riscaldamento con la pompa di calore.

Questa scelta nel mese di gennaio ha determinato consumi sicuramente molto più alti rispetto non solo ai mesi autunnali, ma anche allo stesso mese dell'anno precedente, pur all'interno di una casa già ben coibentata ed esposta al sole e che quindi può vantare un'ottima efficienza energetica.

L'investimento sulla pompa di calore quindi conviene davvero? Installare un impianto fotovoltaico può essere la soluzione adatta per risparmiare energia?

Proviamo a rispondere a queste domande a partire dai dati di consumo, raccolti dai sensori di monitoraggio eVISO, di un contatore domestico.

Il caso studio

Dal grafico è evidente l'aumento di potenza da 5 kW a 6,6 kW necessario all'installazione della pompa di calore.

La mappa oraria mostra invece chiaramente come l'impianto sia stato acceso a partire da metà novembre, con punte di consumo nelle giornate che sono state, guarda caso, le più fredde.

Dal momento che la pompa di calore risulta essere a pieno regime di notte, come dimostrano i consumi più elevati nelle ore notturne, in questo mese nemmeno l'installazione di un impianto fotovoltaico da 10 kW avrebbe fatto la differenza.

I vantaggi della pompa di calore

Chi opta per la pompa di calore dovrà quindi abituarsi a una bolletta alta nel trimestre invernale (dicembre-gennaio-febbraio). Il costo sarà però ampiamente compensato a partire dai mesi successivi e per tutto l'anno, in particolare durante la stagione estiva. Da tenere conto, inoltre, la possibilità di far rientrare sotto la stessa utenza anche la produzione di acqua calda sanitaria, abbattendo così i costi fissi.

Il risparmio stimato in autoconsumo

Questo vale a maggior ragione affiancando alla pompa di calore un impianto fotovoltaico della giusta taglia (circa 12 kW) e una batteria di accumulo della capacità di 20/30 kWh.

Dimensioni eccessive delle batterie di accumulo, soprattutto in assenza di un'auto elettrica da caricare, espongono al rischio di produrre troppo poco surplus di energia solare in inverno, da utilizzare la notte, lasciando così le batterie mai completamente cariche. In estate, con i consumi molto inferiori, si rischia invece di dover lasciare inutilizzato l'intero accumulo durante la notte, che è peraltro molto breve (8-10 ore anziché le 14-16 ore dei mesi invernali).

Con un impianto delle corrette dimensioni, il risparmio di energia prelevata dalla rete è stimato fra il 30 e il 40%.

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Eviso S.p.A. published this content on 26 January 2022 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 27 January 2022 11:48:01 UTC.