GeNeuro SA ha annunciato, in collaborazione con la Professoressa Marion Leboyer della Fondazione FondaMental e con il Dottor Ryad Tamouza, capo immunologo del team di immuno-psichiatria, la pubblicazione nella prestigiosa rivista scientifica Translational Psychiatry di un nuovo studio che dimostra che oltre l'80% dei pazienti ricoverati in un reparto di psichiatria vicino a Parigi durante la prima ondata della pandemia COVID-19 erano stati esposti al SARS-CoV-2, cioè 1,6 volte in più rispetto al gruppo di controllo. Il 27% dei pazienti con sierologia positiva alla SARS-COV-2 non vaccinale corrispondeva al sottogruppo di disturbi mentali precedentemente descritto, che associava l'espressione di HERV-W. Questi risultati si confrontano con quelli di un recente studio che ha dimostrato che il virus SARS-CoV- 2 che causa la COVID-19 può innescare l'attivazione del retrovirus HERV-W, che può portare a sindromi o malattie post-infettive associate all'espressione persistente di HERV-W ENV in individui geneticamente predisposti.

Sono stati suggeriti anche diversi fattori specifici che spiegano la COVID-19 asintomatica o non registrata in questi pazienti ricoverati presso il Dipartimento di Psichiatria dell'ospedale universitario Creteil-Paris VII in Francia. Gli autori concludono che questo sottogruppo ormai ben definito di psicosi infiammatorie richiede lo sviluppo di un approccio terapeutico differenziato nelle psicosi e più specificamente attraverso l'identificazione e lo sviluppo di ulteriori terapie di medicina di precisione legate a HERV. I risultati preliminari di questo studio sono stati presentati nel 2022 alla Conferenza della Società Internazionale di Ricerca sulla Schizofrenia (SIRS), a Firenze, Italia, nella sessione dedicata a HERVs e psicosi, presieduta dal Prof. Robert Yolken (Johns Hopkins University, Baltimora, USA).