La Camera bassa del Parlamento francese ha approvato giovedì una proposta di legge che prevede sanzioni sui prodotti di moda ultraveloce, venduti da aziende come la cinese Shein, con l'obiettivo di contribuire a compensare il loro impatto ambientale.

La proposta di legge prevede un aumento graduale delle sanzioni fino a 10 euro per singolo capo di abbigliamento entro il 2030, nonché il divieto di pubblicità per tali prodotti.

Tutti i legislatori votanti hanno approvato all'unanimità la proposta di legge, che passerà al Senato prima di diventare legge.

La popolarità dei rivenditori di moda Shein e Temu - che scalano gli ordini in base alla domanda grazie a catene di fornitura ultra-flessibili - ha sconvolto il settore della vendita al dettaglio, mentre gli operatori affermati come Zara e H&M continuano a basarsi in gran parte sulla previsione delle preferenze degli acquirenti.

In una dichiarazione rilasciata a Reuters, Shein ha affermato che gli abiti che produce soddisfano una domanda esistente, il che consente al suo tasso di capi invenduti di rimanere costantemente a una sola cifra, mentre gli operatori tradizionali possono avere fino al 40% di scarti.

Ha aggiunto che l'unico impatto della legge sarebbe quello di "peggiorare il potere d'acquisto dei consumatori francesi, in un momento in cui stanno già sentendo l'impatto della crisi del costo della vita".

La proposta di legge arriva mentre il Ministero dell'Ambiente francese ha dichiarato che proporrà un divieto dell'Unione Europea sulle esportazioni di abiti usati, nel tentativo di affrontare il problema sempre più grave dei rifiuti tessili. (Relazioni di Mimosa Spencer e Corentin Chappron; Redazione di GV De Clercq)