(Alliance News) - Hera Spa ha comunicato martedì di aver chiuso il 2022 con un utile netto in aumento del 4,3% su base annua, a EUR372,3 milioni da EUR356,9 milioni del 2021.

I ricavi del gruppo Hera salgono a EUR20,08 miliardi, in deciso rialzo rispetto ai EUR10,56 miliardi del 2021. In particolare, hanno registrato una forte crescita i settori dell'energia, per effetto dell'incremento dei prezzi delle commodity energetiche, a cui si sono aggiunti l'ampliamento della base clienti e le maggiori attività legate alla vendita di servizi e soluzioni a valore aggiunto per l'efficienza energetica e l'auto-produzione. Ai maggiori ricavi del settore ambiente hanno contribuito soprattutto la produzione di energia, le nuove acquisizioni nel mercato industria e la crescita dei prezzi nei mercati presidiati.

Il margine operativo lordo dell'esercizio 2022 sale a EUR1,30 miliardi o del 6,2% rispetto ai EUR1,22 miliardi al 31 dicembre 2021. Questo incremento, legato particolarmente alle buone performance dell'area ambiente, in crescita di EUR46,3 milioni, e al contributo complessivo delle aree energy per EUR28,8 milioni, è maggiormente apprezzabile considerando che assorbe anche l'effetto negativo, per circa EUR22 milioni, derivante dalla revisione del WACC da parte dell'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, con efficacia dall'1 gennaio 2022.

Il risultato della gestione finanziaria al 31 dicembre 2022 è pari a EUR125 milioni e in leggera crescita per EUR5,2 milioni rispetto all'anno precedente. La variazione è riconducibile prevalentemente all'incremento dell'indebitamento finanziario netto generato dall'attività di stoccaggio gas e dall'assorbimento di capitale circolante generato dall'incremento dei prezzi delle commodity energetiche rispetto ai valori del 2021.

L'utile netto di pertinenza degli azionisti al 31 dicembre 2022 si attesta a EUR322,2 milioni, in crescita dell'1,4% rispetto al dato omogeneo del 2021, ottenuto depurando le componenti di reddito straordinario non ricorrenti per EUR12,6 milioni.

Nel 2022, gli investimenti operativi del gruppo Hera, al lordo dei contributi in conto capitale, hanno raggiunto i EUR709,5 milioni, in aumento del 21% rispetto al 2021: i principali interventi hanno riguardato impianti, reti e infrastrutture, a cui si sono aggiunti gli adeguamenti normativi legati soprattutto alla distribuzione gas e al ciclo idrico integrato, rispettivamente per la sostituzione massiva dei contatori di nuova generazione e per interventi specifici nell'ambito depurativo e fognario. La RAB è quindi salita a EUR3,4 miliardi o di EUR133 milioni rispetto all'anno precedente.

Il board di Hera ha così proposto di alzare il dividendo a 12,5 centesimi di euro per azione da 12,0 centesimi dell'anno precedente - un aumento coerente con l'obiettivo di arrivare a 15 centesimi nel 2026 - e con lo stacco cedola che avverrà il 19 giugno, due giorni prima del pagamento.

Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del gruppo Hera, ha dichiarato: "Se da un lato abbiamo continuato a investire per fronteggiare la crisi energetica e per mantenere tutti i nostri asset resilienti e performanti, al fine di garantire l'esecuzione dei nostri piani strategici e la qualità di tutti i servizi gestiti, dall'altro abbiamo proseguito anche lo sviluppo aziendale per linee esterne, con operazioni di M&A nei settori energy e ambiente, con l'obiettivo di consolidare la nostra posizione nei mercati di riferimento e migliorare ulteriormente competitività ed efficienza delle soluzioni proposte ai nostri clienti".

Il titolo di Hera è in rialzo dello 0,9% a EUR2,50 per azione.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

Commenti e domande a redazione@alliancenews.com

Copyright 2023 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.