illimity, la prima banca nata interamente in cloud in Italia, cambia governance e sposa il modello monistico. L'assemblea straordinaria degli azionisti di illimity, lo scorso febbraio, ha approvato l'adozione del sistema "monistico" di amministrazione e controllo della banca e ha sancito l'esplicita inclusione del "successo sostenibile" nel nuovo Statuto societario.

Il sistema monistico, introdotto con la riforma del diritto societario del 2004, resta appannaggio in Italia di poche società , ma con alcuni esempi illustri come Intesa Sanpaolo. Il modello non prevede più la distinzione tra consiglio di amministrazione e collegio sindacale, come nel sistema tradizionale, ma l'assemblea elegge un consiglio di amministrazione in seno al quale viene nominato un comitato di controllo sulla gestione che, nel caso delle banche, viene eletto direttamente dall'assemblea.

"Le nuove prassi operative richiedono un modello di governance efficace ed efficiente e in questo senso", spiega Rosalba Casiraghi, Presidente di illimity. "Il modello monistico presenta alcuni vantaggi perché consente la partecipazione dei controllori al processo decisionale della banca riuscendo a indirizzare le strategie e non svolgendo un mero controllo ex post", ha argomentato Casiraghi a ESGnews.

Da cosa nasce la decisione di passare al modello monistico e cosa comporta questo cambiamento?

illimity è nata nel 2019 dalla fusione inversa della SPAC promossa dal nostro CEO, Corrado Passera, con Banca Interprovinciale, che aveva un sistema di amministrazione e controllo tradizionale.

È questo un sistema che prevede due organi separati, uno che gestisce e l'altro con funzione di controllo. È ancora molto diffuso in Italia, mentre in Europa e nel contesto internazionale il modello di riferimento è il monistico.

I principi del Codice di Corporate Governance, in vigore da quest'anno, invitano ad aprire una riflessione sul sistema più adeguato alle proprie esigenze. Lo abbiamo fatto e siamo arrivati alla conclusione che il monistico siapiù coerente con il modello di banca di nuovo paradigma rappresentato da illimity - che ha peraltro fin dalla sua origine attratto l'interesse di investitori internazionali.

Il passaggio al monistico, che si concretizzerà il prossimo 28 aprile a valle dell'Assemblea degli azionisti che rinnoverà gli organi sociali, è particolarmente rilevante e permetterà di attribuire ad un unico organo societario sia la funzione di supervisione strategica che di controllo.

Perché è un passaggio così rilevante?

Perché permetterà di ottenere una maggiore efficienza ed efficacia dell'attività di controllo, ottimizzare i processi amministrativi e favorire le prassi di engagement con gli investitori istituzionali e gli altri stakeholder.

La governance ha vissuto un'importante fase di evoluzione negli ultimi anni, tuttora in corso, così come è profondamente cambiato il modo di fare business. I nuovi modelli di impresa richiedono una nuova concezione del controllo quale strumento di orientamento e di correzione permanente che va inquadrato nella più ampia nozione di gestione dei rischi, ossia il controllo è uno strumento di gestione integrata del rischio di impresa. Oggi i Collegi sindacali hanno migliorato il proprio ruolo e svolgono un'attività non solo ex post, come accadeva in passato. Ma restano ancora i limiti connessi alle aree di sovrapposizione con il Comitato Controllo e Rischi, che possono generare confusione di ruoli e di responsabilità.

E resta un'importante questione di fondo: un organo di controllo che non partecipa al processo decisionale è più debole e meno efficace nel suo ruolo, soprattutto quando l'ambiente esterno è sempre più complesso e mutevole e vanno prese decisioni veloci finalizzate a cambiare le prospettive e a consentire interventi correttivi tempestivi ed efficaci.

Nonostante queste considerazioni, in Italia il sistema monistico è ancora poco diffuso, specie tra le banche: per quale ragione?

Passare al monistico per le banche richiede un iter complesso e abbastanza lungo. Per le imprese non regolamentate, credo invece che le motivazioni siano spesso più culturali e legate ad assetti proprietari e gestionali che non si sono ancora aperti a nuove diverse competenze, come quelle tecnologiche e di sostenibilità, che oggi è indispensabile affiancare a quelle più tradizionali, che restano necessarie, quali il diritto societario o la conoscenza dei principi contabili.

A proposito di sostenibilità: avete inserito il "successo sostenibile" nel nuovo statuto sociale.

Due sole parole con un enorme significato, non solo per l'impegno che impongono ai vertici di oggi, ma anche agli amministratori futuri. È un vincolo che il Consiglio di amministrazione dovrà sempre perseguire.

Lo considero un elemento fondamentale del percorso intrapreso da illimity, una banca "sustainable native" che ha integrato nei processi di business e decisionali le tematiche ESG che guidano e rappresentano uno degli obiettivi principali del Piano strategico 2021-2025.

A quali progetti state lavorando su questo fronte?

illimity sta lavorando a molte iniziative sui temi della sostenibilità , abbiamo attivato ben 40 progetti, quasi tutti a buon punto. Ma soprattutto quello che conta è che sono progetti integrati nella nostra organizzazione e che toccano le principali aree aziendali, quali le divisioni di business, il risk management, le remunerazioni, la compliance.

Ma conta anche guardarsi attorno e fare alleanza, fra queste quella con Open-es, una piattaforma digitale lanciata da Eni, in collaborazione con Boston Consulting Group (BCG) e Google Cloud. È un'iniziativa di sistema per coinvolgere tutte le imprese in un percorso comune di miglioramento e crescita delle performance di sostenibilità e illimity è la prima banca ad aderire.

Con orgoglio abbiamo aderito al Global Compact delle Nazioni Unite che rappresenta per la banca un importante tassello del proprio percorso di sviluppo sostenibile e un impegno a contribuire a promuoverne i Dieci Principi fondamentali attraverso la cooperazione e partnership tra diversi stakeholder.

Per combattere gli stereotipi e impegnarci nel raggiungimento della diversity neutrality abbiamo costruito un programma di Diversity & Inclusion, illimitHER, che ha di recente ricevuto il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, 4 importanti riconoscimenti e ha creato una community di oltre 10 mila giovani.

Sul fronte della regolamentazione in ambito ESG, siamo a buon punto?

Molto è stato fatto e molto resta da fare anche in termini di chiarimenti sull'attuazione dei molti nuovi regolamenti che appaiano in vari casi ancora complessi, come quelli nell'ambito della Tassonomia europea delle attività sostenibili. Siamo ancora in una fase di evoluzione e sarà indispensabile una visione di lungo periodo che tenga anche conto degli impatti della regolamentazione sulle imprese e sui consumatori.

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illimity Bank S.p.A. published this content on 24 March 2022 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 24 March 2022 17:01:05 UTC.