ROMA (MF-DJ)--"Siamo nati 22 mesi fa e siamo riusciti in questa sfidante fusione di due mentalità, due sistemi operativi, modi diversi per operare. I risultati ci stanno dando ragione. E siamo pronti per un ulteriore salto di qualità".

Lo afferma al Sole 24 Ore Giovanni Ferigo, ceo di Inwit, società delle torri in cui sono confluiti gli asset di Tim e Vodafone, con quasi 23mila siti gestiti in Italia e che dal punto di vista societario fa capo per il 30,2% a Daphne 3 (in cui Tim ha il 51% e Ardian guida un consorzio con il 49%), con il 33,2% in mano a Vantage Tower (Vodafone Group).

L'ad Inwit parte dai risultati. "Sui ricavi, a 785,1 milioni, abbiamo avuto una crescita del +4,6% a parità di perimetro, l'Ebitda al è aumentato del +9,2%, il Recurring free cash flow del +15,6% e abbiamo effettuato oltre 216 milioni di investimenti in infrastrutture".

Il cda ha proposto un dividendo di 32 centesimi per azione (+7,5%) per 309,7 milioni da distribuire, "vogliamo continuare a essere un'azienda che cresce organicamente con efficienze e sinergie, ma siamo pronti anche a investimenti per acquisizioni", spiega.

Quanto alla dote, "pensiamo di poter avere a disposizione dal 2023 qualcosa come 1 miliardo di euro". In merito a come investirlo, "per mantenere un ottimale livello di indebitamento, ora a 5,5 volte l'Ebitda e che ogni anno diminuisce di circa o,5 volte, abbiamo calcolato di avere a disposizione, nel 2023, una flessibilità finanziaria di circa 1 miliardo per ulteriori progetti di sviluppo e crescita. Ma eventualmente si potrà decidere anche di investirla in ulteriore remunerazione degli azionisti -continua il manager- Questo va ad aggiungersi al miliardo di capex incluso nel piano al 2026".

vs


(END) Dow Jones Newswires

March 03, 2022 02:11 ET (07:11 GMT)