Il titolo è crollato di conseguenza, perdendo l'8,3% a metà sessione. Come sembra lontano il rally borsistico di cinque anni fa, quando l'attaccante portoghese Ronaldo si unì alla squadra!

Con una performance sportiva deludente, un calo di presenze allo stadio, diritti radiotelevisivi in declino e gli introiti delle sponsorizzazioni in diminuzione, la Juve sta lottando per allineare le proprie finanze alle proprie ambizioni.

Lo scorso anno, il consiglio di amministrazione del club di Serie A controllato da Exor, la holding della famiglia Agnelli, si dimetteva in blocco dopo l'avvio di un'indagine per sospetta frode contabile.

I conti della Juve, appunto, sono strutturalmente in rosso. L'aumento di capitale da 200 milioni di euro annunciato ieri mattina è il quarto in dieci anni. In questo periodo, il club ha bruciato cassa in ogni singolo esercizio.

In un ambiente che richiede il finanziamento di trasferimenti a prezzi esorbitanti per attirare l'interesse di emittenti e sponsor internazionali, la Vecchia Signora non sembra essere affatto in una posizione di forza.

E ciò nonostante si possa contare sul sostegno degli Agnelli. Mentre Exor ha confermato la sua intenzione di partecipare al prossimo aumento di capitale, John Elkann non perderà certo la testa perseverando in questa assurdità economica.