ROMA (MF-DJ)--"Mandati fittizi" per i rinnovi contrattuali (praticamente scontati) dei giocatori della Juventus. È questo, scrive il Corriere della Sera, uno dei capitoli investigativi su cui stanno lavorando gli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Torino che negli ultimi sei mesi hanno analizzato le svariate voci messe a bilancio dal club bianconero.

Nel mirino della Procura non c'è solo una "gestione malsana delle plusvalenze", utilizzate quale autentico strumento "salva bilanci". Ma s'indaga anche su presunte operazioni "opache" -così le definiscono gli inquirenti- che hanno fatto nascere un sospetto: che nell'ambito delle trattative per l'acquisto o la cessione di giocatori, oltre a quelle per i rinnovi contrattuali di chi era saldamente inamovibile, venisse riservato un trattamento economico speciale, proprio ai procuratori. In sostanza: compensi che non corrisponderebbero alle prestazioni effettivamente rese, secondo l'ipotesi investigativa.

È "vasto" il materiale documentale sequestrato dalle Fiamme gialle nelle perquisizioni di venerdì sera, su delega dei pubblici ministeri Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dell'aggiunto Marco Gianoglio: nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza i reati di false comunicazioni sociali e fatture per operazioni inesistenti nei confronti di Andrea Agnelli, del vicepresidente Pavel Nedved, dell'ex ds Fabio Paratici e di un manager (e due ex) dell'area finanza. Al di là di queste contestazioni, c'è anche il filone che riguarda gli agenti, appunto.

Al netto dei valori di acquisto dei singoli giocatori o della retribuzione dello stipendio, il passaggio di un atleta da una squadra all'altra comporta anche il pagamento di un procuratore, ovviamente: quello che rappresenta il campione - o l'aspirante tale -e che alla firma del contratto riceve una commissione in base a una percentuale calcolata sul valore dell'affare. Proprio la voce "commissioni" è iscritta a tutti gli effetti nei bilanci. Basta dare un'occhiata agli importi spesi tra il 2018 e il 2021, gli anni finiti sotto la lente della Procura, per capire che si sta parlando di grosse cifre.

Secondo calcoli a suo tempo fatti dalla Federcalcio, nel 2019 dalle casse della Juventus erano usciti 44,3 milioni di euro per pagare le "parcelle2 dei procuratori. Spesa poi ridotta a 20,8 milioni nel 2020, dato sempre al top tra le squadre italiane. Pesa sicuramente la presenza sul prato delle superstar, a partire da Cristiano Ronaldo, ma fino a un certo punto se la "commissione capitalizzata" dell'agente di EmreCan fu di 15,8 milioni di euro (nel 2019). Muovendo i campioni o presunti tali, gli agenti sono diventati i padroni del giocattolo, gonfiando i costi del pallone a dismisura: non solo quelli della Juve.

A insospettire gli inquirenti non sono i compensi delle estenuanti trattative che vanno avanti per settimane durante il calciomercato, ma quelle operazioni in cui tutto è già deciso a tavolino, e dove la firma è pressoché scontata. Sotto la lente della Procura ci sono anche gli scambi - operazioni a "specchio" - tra le società a parità di costo dei calciatori con lo scopo di creare plusvalenze. E negli atti dell'inchiesta "Last Banner", sulle estorsioni degli ultrà al club (2018/19), da un'intercettazione tra un giocatore e un amico saltò fuori un sospetto che i poliziotti della Digos definirono "di assoluta gravità" (ma mai contestato): che alcune trattative di calciatori andassero "a buon fine esclusivamente dietro pagamento di soldi in nero". Agli agenti.

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November 29, 2021 03:01 ET (08:01 GMT)