MILANO (MF-DJ)--I 12 club fondatori della Super League avevano concordato tra di loro delle "clausole punitive d'uscita" al momento della creazione del progetto, e una volta iniziata la competizione, qualora avessero voluto lasciare la competizione avrebbero dovuto pagare di centinaia di milioni di euro per essersi ritirate.

Queste clausole avevano lo scopo di mantenere i team all'interno della competizione una volta raccolti i soldi per finanziare il progetto. Stando a quanto riporta il Financial Times, una di queste riguardava l'impegno di non abbandonare la nuova competizione almeno prima di giugno 2025, e solo successivamente, qualora avessero voluto lasciare il progetto, avrebbero dovuto comunicarlo con una stagione di anticipo.

I 12 club sarebbero stati anche tenuti a rimborsare il denaro ricevuto da una "sovvenzione infrastrutturale" iniziale, 3,25 miliardi di euro, soldi che erano destinati a essere condivisi tra tutte le squadre fondatrici della Super League e che sarebbero stati forniti attraverso un accordo di finanziamento del debito, sottoscritto dalla banca statunitense JpMorgan Chase.

Le sanzioni relative alle clausole d'uscita sembrano quindi dipendere dal flusso di denaro verso le squadre, che però non è ancora avvenuto, visto che il piano è stato presentato per la prima volta solo due giorni fa. Tuttavia, i rischi legali rimangono per i 9 club usciti dal progetto, poichè hanno firmato dei contratti vincolanti per partecipare alla competizione, come aveva anche ribadito Florentino Perez.

Adesso, i club restanti della Super League, ovvero Real Madrid, Barcellona e Juventus, hanno quindi la possibilità di citare in giudizio gli altri 9, nel tentativo di far rispettare l'accordo.

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2218:04 apr 2021

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