Lo ha detto un membro del patto al termine della riunione odierna.

"I soci dell'accordo voteranno come sempre fatto per la lista del consiglio", ha detto.

In una dichiarazione resa al termine della riunione, il presidente dell'accordo Angelo Casò ha detto che "è convinzione condivisa dai partecipanti all'accordo di consultazione che Cda e management abbiano lavorato molto bene".

"Per questo l'accordo di consultazione sostiene con convinzione il management della banca e auspica che il prossimo Cda possa proseguire il lavoro impostato" con il piano al 2026 presentato da Nagel a fine maggio.

Dopo settimane di trattative per raggiungere un consenso su una lista unica, Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, azionista con il 19,8% del capitale, presenterà una propria lista di candidati.

Secondo quanto riferito da fonti, Delfin non proporrà un candidato alternativo per i ruoli di presidente e AD, ma sicuramente introduce un elemento di incertezza nella governance di Piazzetta Cuccia.

Nagel, alla guida di Mediobanca dal 2008, è stato in passato criticato da Delfin e da un altro azionista forte, Francesco Gaetano Caltagirone, con il 9,8%, perché la sua strategia di crescita per l'istituto è ritenuta poco aggressiva e per aver posto un freno anche allo sviluppo della partecipata Generali.

Proprio in Generali un anno fa Delfin e Caltagirone hanno sfidato senza successo la lista proposta dal Cda uscente e appoggiata da Mediobanca proponendo però in quel caso un proprio candidato al ruolo di Ceo.

Nagel ha storicamente goduto anche del favore degli investitori istituzionali che rappresentano circa il 45% del capitale di Mediobanca.

(Gianluca Semeraro, editing Claudia Cristoferi, Sabina Suzzi)