OTTAWA (Reuters) - L'ente canadese per l'etica aziendale ha avviato due indagini separate su Nike Canada e Dynasty Gold per verificare le accuse di aver utilizzato o beneficiato del lavoro forzato degli uiguri nelle catene di fornitura e nelle attività in Cina.

Le indagini sono state avviate ieri dopo una prima valutazione delle denunce presentate da una coalizione di 28 organizzazioni della società civile nel giugno 2022 in merito alle attività all'estero di 13 aziende canadesi.

Secondo un rapporto dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dello scorso anno, il trattamento riservato dalla Cina agli uiguri, una minoranza etnica prevalentemente musulmana che conta circa 10 milioni di persone nello Xinjiang, nell'estremo ovest del Paese, potrebbe costituire un crimine contro l'umanità.

Questa è la prima indagine di questo tipo avviata dall'agenzia canadese da quando ha introdotto un suo meccanismo di denuncia nel 2021. Nessun'altra agenzia canadese in passato aveva avviato indagini di questo tipo.

Secondo un comunicato del Canadian Ombudsperson for Responsible Enterprise (Core), le denunce contro le altre 11 aziende sono ancora in fase di valutazione e nelle prossime settimane si attendono i relativi report.

Dynasty Gold ha risposto via e-mail che le accuse sono "totalmente infondate".

"Sebbene ci siano inesattezze fattuali nel loro ultimo rapporto, continueremo a partecipare (alle discussioni)", ha detto Nike in risposta a una domanda di Reuters.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)