Sappiamo da orma da vent’anni, quando è iniziato il fracking (fratturazione idraulica) in Texas, che solo gli operatori con una scala sufficiente saranno potenzialmente — poiché bisogna ancora dimostrarlo nel tempo — in grado di prosperare nel bacino.
Tra quelli che sono sopravvissuti all'ultimo calo del ciclo ed hanno evitato il fallimento, i produttori più piccoli sono quasi tutti scomparsi o sono stati acquisiti. Con l'attuale fase di consolidamento, i produttori di medie dimensioni stanno andando nella stessa direzione.
Quarantotto ore fa, sulla scia dell'acquisizione di Pioneer da parte di Exxon per 64 miliardi di dollari e di Hess da parte di Chevron per 60 miliardi di dollari, Occidental ha annunciato l'integrazione nel suo perimetro di CrownRock per 12 miliardi di dollari. L'accordo lascia Occidental come sfidante dei due colossi.
Questo status la obbliga a pagare in contanti e non in azioni, a differenza di Exxon e Chevron. Per farlo, dovrà accollarsi 10 miliardi di dollari di debito aggiuntivo, il che ovviamente riporterà alla mente degli azionisti storici alcuni ricordi dolorosi.
Infatti, nel 2019, convinta che il peggio fosse ormai passato, Occidental contraeva un enorme debito per completare l'acquisizione di Anadarko. Questo poco prima che la pandemia colpisse e che il prezzo del petrolio scendesse ulteriormente. Ci volle l'intervento di Berkshire Hathaway per evitare il peggio.
A chi sottolinea l'inquietante parallelismo, va ricordato che Occidental è oggi un gruppo incomparabilmente più grande e meglio integrato di quanto non fosse all'epoca; e che le due transazioni non sono paragonabili, poiché nel 2019 Occidental aveva sborsato 55 miliardi di dollari per acquistare Anadarko.
Quattro anni fa, Occidental aveva davvero puntato tutto su un'acquisizione trasformativa. Ora, mentre il 2023 volge al termine, si limita a consolidare ulteriormente la sua posizione in Texas.
È pur vero, tuttavia, che il gruppo ha pagato caro per CrownRock. All'inizio di quest'anno, con i prezzi del petrolio e del gas ancora a livelli elevati, CrownRock era stata presa in considerazione per la vendita a una valutazione inferiore del 20%-30% rispetto all'importo pagato da Occidental due giorni fa.
Senza una rapida ripresa dei prezzi del greggio, sarà difficile rendere l'operazione redditizia. Questa situazione ha spinto i critici a sottolineare che Occidental è stata indubbiamente colta dalla famosa sindrome FOMO, "Fear Of Missing Out", cioè la paura di perdere l'occasione.
Occidental ha già promesso una rapida riduzione del debito attraverso la cessione di asset, e non mancano certo le speculazioni su quali saranno. A quanto pare, non si tratterà di attività in Texas o legate al lucroso settore chimico-raffinerie di OxyChem; pertanto, è più probabile che si punti su attività offshore nel Golfo del Messico o su attività onshore "non convenzionali" in Colorado.