MILANO (MF-DJ)--E' passato un anno dalla fusione tra Fca e Psa da cui è

nata Stellantis, quarto produttore di auto al mondo. Il 16 gennaio

dell'anno scorso, infatti, diveniva effettiva la legal entity, mentre il

19 le azioni sbarcavano sui listini. Ed è proprio mercoledì prossimo (il

19) che il gruppo guidato da Carlos Tavares celebrerà la ricorrenza.

Si tratta di un percorso di dodici mesi scandito da una serie di azioni

operative e di strategie industriali finalizzate a trasformare un

costruttore automobilistico di stampo tradizionale in un'azienda tech per

la mobilità sostenibile. E un nuovo tassello in questa direzione verrà

aggiunto il 1* marzo con la presentazione al mercato del nuovo Piano

industriale.

I pilastri di questo progetto di metamorfosi - partito con il raggruppamento dei 14 marchi in cluster e con una revisione del team manageriale - sono l'elettrificazione, il software e l'innovazione tecnologica legata alla connettività e all'esperienza del cliente, così come quella connessa a nuove modalità di guida e alla sicurezza a bordo.

Sfide secolari che il gruppo sta affrontando a 360 gradi ma che richiedono grande competitività e non nascondono insidie e ombre.

Nel caso di Stellantis questo approccio si è tradotto nell'annuncio di

oltre 30 miliardi di euro di investimenti in elettrificazione e software

entro il 2025, in 4 piattaforme Bev flessibili per tutti i marchi, in un

potenziamento delle gigafactory di cui una in Italia, a Termoli. Con

queste mosse l'obiettivo di Stellantis è raggiungere la leadership nei

veicoli a basse emissioni e puntare a margini di profitto operativo

rettificati a due cifre sostenibili nel medio termine. Il costruttore

punta a superare il 70% di vendite in Europa e il 40% di vendite negli

Stati Uniti con veicoli a basse emissioni (Lev) entro il 2030.

Tutto ciò va di pari passo con la creazione di tre nuove piattaforme

tecnologiche basate sull'intelligenza artificiale in arrivo nel 2024,

implementate sulle quattro piattaforme di veicoli Stla.

D'altronde oggi Stellantis conta 12 milioni di auto connesse "monetizzabili" a livello globale, dove con "monetizzabile" si intende il veicolo nei suoi primi 5 anni di vita. Ed entro il 2026 prevede una crescita fino a 26 milioni di veicoli e circa 4 miliardi di euro di ricavi (entro il 2030, inoltre, si raggiungeranno 34 milioni di veicoli e circa 20 miliardi di euro di ricavi annuali).

Dalla strategia software per l'uso di piattaforme tecnologiche di nuova

generazione il gruppo si attende 20 miliardi di euro di ricavi

incrementali entro il 2030.

L'impronta di Tavares verso la tech company emerge anche nelle alleanze

strette di recente. Come quella con Foxconn che permetterá non solo di

studiare soluzioni per l'auto tecnologica e connessa ma anche di

progettare una famiglia di semiconduttori costruiti ad hoc per supportare

Stellantis e i clienti terzi. Senza dimenticare le alleanze con Samsung,

Lg, Vulcan, Factorial Energy e Amazon.

Se la direzione è chiara il vero test per il mercato sarà quello del

Piano industriale atteso il 1 marzo. "Nel Piano strategico mostreremo che

il gruppo esprime molto piú valore di quello che emerge dalla sua

capitalizzazione", ha spiegato Tavares. "Siamo incamminati sulla strada

per diventare una vera tech company. Le nostre strategie di

elettrificazione e software supporteranno la trasformazione per diventare

un'azienda tecnologica di mobilitá sostenibile. La progettazione e la

vendita di semiconduttori flessibili con Foxconn dimostrano la nostra

capacitá di implementare idee, esplorare nuove strade e migliorare il

nostro business".

Altro capitolo importante per il gruppo è la maggior penetrazione in

Cina per cui sono in corso negoziati con i partner.

Naturalmente c'è una certa preoccupazione dei sindacati che hanno giá

chiesto un confronto con l'amministratore delegato di Stellantis per il

futuro produttivo e occupazionale dei metalmeccanici in Italia. Non

mancano i timori circa una possibile adozione del modello organizzativo

francese nelle fabbriche italiane: paure ricorrenti anche all'epoca della

fusione con Chrysler dove invece poi si optò per un'integrazione dei

modelli in base alle specificitá del territorio. Si vedrá. Il focus

principale dei sindacati è tuttavia sulla massima tutela dell'occupazione

in Italia e sulla richiesta di assunzioni a fronte di esuberi.

In questo scenario si inserisce poi un problema di sistema: la mobilitá green va sostenuta e l'assenza di una vera politica industriale legata al settore compresa la mancanza di eco-incentivi nella Legge di Bilancio può pesare sulle scelte dei costruttori e rallentare non solo la produzione ma anche la diffusione dell'elettrico. Senza incentivi le macchine green non sono infatti alla portata dei consumatori. Motivo per cui costruttori, sindacati e associazioni di categoria chiedono a gran voce un impegno del Governo su questo tema. Lo ha fatto anche Tavares dal palco del Ces di Las Vegas. Il 1 marzo si avrá un'idea chiara della strada che Stellantis prenderá in proposito.

cce

MF-DJ NEWS

1718:00 gen 2022


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January 17, 2022 12:01 ET (17:01 GMT)