MILANO (MF-DJ)--Stellantis ha firmato oggi l'accordo per il

rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (Ccsl) per il

2023-2026, già applicato dal 2012, con i sindacati Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcxfr. Un accordo che è stato sottoscritto anche dalle controllate Iveco, Ferrari e Cnh Industrial.

I punti centrali dell'accordo riguardano gli aumenti salariali per i lavoratori, la valorizzazione del sistema di partecipazione nelle relazioni industriali e sindacali e interventi significativi sulla parte normativa.

Tra gli altri aspetti più rilevanti, la creazione di un Osservatorio

Nazionale delle Politiche Industriali e Organizzative per monitorare la

trasformazione aziendale dovuta alla transizione ecologica, il

perfezionamento del sistema di partecipazione basato sulle commissioni,

nonchè il miglioramento delle norme contrattuali sul lavoro agile.

"Entrambe le parti", ha sottolineato Giuseppe Manca, responsabile HR per Stellantis Italia, "hanno dimostrato un uguale impegno per raggiungere l'intesa nello spirito delle relazioni sindacali basate sulla

partecipazione che hanno già contraddistinto i tre precedenti quadrienni

di applicazione del Ccsl. Con il contesto nazionale e internazionale che

stiamo vivendo, ricco di difficoltà e di sfide, abbiamo trovato insieme

le soluzioni che potranno proteggere in modo adeguato gli interessi dei

lavoratori e dell'azienda sul fronte della competitività delle realtà

italiane".

"A soli due mesi dalla scadenza siamo riusciti a rinnovare con Cnh, Ferrari, Iveco e Stellantis il Contratto collettivo specifico di lavoro, garantendo una tempestiva tutela salariale ai lavoratori e la doverosa continuità a un sistema di relazioni industriali che è nato nel 2010 come contratto Fiat e che in questi anni ha protetto i lavoratori dell'industria dell'auto anche nei momenti più difficili. L'accordo raggiunge gli scopi che ci eravamo prefissati sin dalla presentazione della nostra piattaforma rivendicativa nella salvaguardia del potere di acquisto e apporta alcuni miglioranti anche nella parte normativa. Ciò è stato possibile grazie a un sistema di relazioni sindacali improntato al dialogo, che si è andato rafforzando dinanzi alle sfide anche degli ultimi anni". Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, all'atto della firma avvenuta oggi a Torino a conclusione di una trattativa iniziata a ottobre 2022.

"La parte economica", spiegano Palombella e Ficco, "è stata rinnovata

per il biennio 2023-2024, la parte normativa per l'intero quadriennio,

dunque fino a fine 2026. La paga base avrà un incremento del 6,5% a

partire dalla prossima busta paga di marzo e poi un ulteriore incremento

del 4,5% a partire da gennaio 2024. Adoperando come esempio i livelli

intermedi, il terzo gruppo professionale (ex V livello metalmeccanico) di

Cnh, Iveco e Ferrari avrà un aumento di 214,27 euro, di cui 123,33 subito

e 90,93 il prossimo anno, mentre la seconda area professionale di

Stellantis (ex IV e V livelli metalmeccanici accorpati) avrà un aumento

di 206,86 euro, di cui 119,07 subito e 87,79 il prossimo anno. A questo si aggiunge un pagamento di 600 euro una tantum, di cui 200 ad aprile, 200 a luglio e 200 euro sotto forma di welfare a maggio. Anche l'indennità di funzioni direttive è incrementata di circa il 10%; in Ferrari la medesima rivalutazione viene applicata alla Quota mansione".

"Sono stati aggiornati e incrementati di oltre il 30% nella cifra

teorica disponibile", proseguono Palombella e Ficco, "anche i premi annui

variabili, oramai nettamente differenziati per ciascun gruppo

imprenditoriale firmatario del Ccsl. In Stellantis si adotterà il sistema

del cosiddetto profit sharing, che similmente a quanto già fatto in altri

Paesi europei collega fortemente il premio alla redditività aziendale e

porta l'erogazione massima dallo 8,7% al 10,5% della paga base annua. In

Cnh e in Iveco si conferma invece il premio sperimentale pattuito lo

scorso anno, con piccole modifiche sugli obiettivi e con una erogazione

massima che passa dallo 8,7% al 10,35% della paga base annua. Entrambi i

sistemi premiali saranno oggetto di monitoraggio periodico e di verifica

negoziale fra due anni; viene in ogni caso confermato l'incentivo di

produttivitá pari a 0,84% euro medi orari. In Ferrari infine continua a

vigere il premio specifico pattuito a livello territoriale".

"La parte così detta normativa del Ccsl", puntualizzano Palombella e

Ficco, "contiene altre novità positive per i lavoratori, quali una

disciplina più equilibrata dei recuperi produttivi, l'analisi dei quasi

infortuni e la sperimentazione dei break formativi, l'introduzione di un

preavviso minimo per il rientro dalla cassa integrazione di 12 ore o di 24 ore prima di un giorno festivo, l'introduzione del part time verticale

come strumento di conciliazione vita lavoro per i turnisti, l'ampliamento

dei permessi studio, il miglioramento del meccanismo di richiesta dei

permessi individuali, il rafforzamento delle protezioni legali per le

donne vittime di violenza, il miglioramento del sistema delle commissioni

di fabbrica. Il lavoro agile viene confermato anche in questa fase post

emergenziale, inoltre in Stellantis si ottiene per i lavoratori da remoto

il riconoscimento di 200 euro di rimborso una tantum, mentre con CNHI e

con Iveco si introduce una prima disciplina pattizia dell'istituto e con

Ferrari si rinvia alla negoziazione specifica territoriale. Sono stati

infine previsti due gruppi di lavoro, uno con Stellantis e l'altro con

CNHI e Iveco su un possibile futuro sistema premiale individuale legato

alla professionalitá".

"Lunedì 13 marzo l'accordo verrà presentato alla assemblea dei

delegati a Roma, per poi essere sottoposto al voto dei nostri delegati

sindacali in ciascuna unità produttiva. Confidiamo di aver ottenuto il

giusto risultato per i lavoratori", concludono Palombella e Ficco,

"nonostante la situazione assai complessa in cui versa il settore

automotive, un risultato che è stato reso possibile da anni di

contrattazione finalizzata da una parte al miglioramento della

competitivitá delle realtá italiane e dall'altra al rispetto dei diritti

e delle condizioni di lavoro. Anche stavolta le Parti hanno dimostrato

quella caparbia volontà di trovare soluzioni condivise che fino ad ora ci

ha sempre permesso di superare tutte le sfide".

L'accordo non è stato accolto favorevolmente dal sindacato Fiom-Cgil, che ha descritto come una "ferita aperta" quella inferta da Stellantis, Iveco, Cnhi e Ferrari, attraverso le parole del coordinatore nazionale automotive Simone Marinelli.

Secondo Marinelli, è di cruciale importanza oggi "lavorare per un patto

sull'occupazione e sull'innovazione perché oggi la priorità è il lavoro

e la democrazia, senza le quali l'Italia rischia di pagare un prezzo molto alto", un tema che Fiom porterà ai tavoli di confronto con le aziende nei prossimi giorni.

"Riguardo al salario, nel momento in cui le aziende registrano profitti

record, l'accordo firmato oggi riconosce aumenti biennali della paga base, del premio e il riconoscimento dell'una tantum, come richiesto dalla Fiom nelle piattaforme votate dai lavoratori", ha continuato Marinelli, rimproverando alle parti di non aver chiamato in causa i lavoratori per "decidere con un referendum sul proprio contratto".

Marinelli mette l'accento, inoltre, sul contrasto tra le remunerazioni

agli azionisti e il peggioramento delle condizioni di lavoro nelle

fabbriche e ribadisce la necessità di maggiore compattezza nel settore.

"Si è scelto di perseguire la strada della divisione e non si sono

colte le richieste di cambiamento da parte dei lavoratori e l'esperienza

positiva della gestione della pandemia e della riorganizzazione di Cnh ed Iveco", ha spiegato, aggiungendo che "mentre Stellantis concede dividendi straordinari agli azionisti, i lavoratori continuano a subire

ammortizzatori sociali e il peggioramento delle condizioni di lavoro.

L'assenza di prospettive per la maggior parte degli stabilimenti e la

diminuzione dell'occupazione attraverso le uscite incentivate

contribuiscono ad alimentare un clima di forte incertezza sul futuro".

vsi


(END) Dow Jones Newswires

March 08, 2023 12:00 ET (17:00 GMT)