ZURIGO (awp/ats) - È la fine, perlomeno nella forma attuale, per un nome storico del commercio al dettaglio svizzero: Jelmoli, tempio dello shopping a Zurigo, chiuderà nel 2025 i battenti, per una ristrutturazione dello stabile e un ridimensionamento delle superfici di vendita. L'intervento interessa 850 dipendenti.

Swiss Prime Site (SPS), la grande società immobiliare proprietaria del grande magazzino - il primo in Svizzera: risale al 1899 - situato sulla centralissima Bahnhofstrasse ha indicato stamane l'intenzione di "adattare gli spazi commerciali alle attuali esigenze del mercato". SPS vuole concentrarsi sulla proprietà e non gestire più direttamente il negozio, sui cui pesano i cambiamenti strutturali in atto nel ramo, con in particolare la straordinaria dinamica del commercio online, che mette a rischio gli acquisti tradizionali.

L'impresa ha svolto negli ultimi mesi un'accurata indagine di mercato, con l'obiettivo di collocare le gestione di Jelmoli in nuove mani: le intense discussioni con numerosi possibili partner non hanno però portato al successo desiderato e di conseguenza Swiss Prime Site ha deciso di adattare i grandi magazzini alle nuove condizioni quadro.

Concretamente, lo storico edificio dovrebbe essere ristrutturato per un periodo di due anni, a partire dall'inizio del 2025. Al termine di questo processo ai piani inferiori (piano terra e primo piano interrato) saranno disponibili spazi commerciali di nuova concezione per circa 10'000 metri quadrati (a fronte dei 24'000 metri quadrati attuali), per cui verranno presi in considerazione sia gli affittuari esistenti che nuovi marchi. "La conversione garantirà che l'edificio Jelmoli rimanga una delle più grandi e attraenti destinazioni commerciali della Bahnhofstrasse di Zurigo", assicura SPS. Una parte dei piani superiori dello stabile sarà invece trasformata in uffici di lusso e integrata da altri usi aperti al pubblico quali palestre o - in questo caso sul tetto - ristoranti.

"Con la ristrutturazione dell'edificio lo adattiamo alle attuali esigenze del mercato", afferma il Ceo di SPS René Zahnd, citato nella nota. "Il nostro obiettivo è quello di sviluppare ulteriormente Jelmoli come una destinazione unica e un luogo di incontro urbano aperto."

Attualmente nello stabile lavorano 850 dipendenti, 550 impiegati della stessa società Jelmoli e altre 300 persone impiegate per marchi che hanno affittato spazi nel negozio. Tutti sono stati orientati stamani da SPS.

"Siamo consapevoli della portata della nostra decisione, l'abbiamo adottata dopo un'attenta riflessione e la comunichiamo tempestivamente: questo dà ai dipendenti il tempo per un eventuale riorientamento professionale", afferma a questo proposito Zahnd. "Nel frattempo li accompagneremo professionalmente e forniremo loro il miglior supporto possibile. I clienti potranno continuare a fare acquisti con il consueto elevato livello di servizio e noi avvieremo un intenso scambio con i nostri partner commerciali sulla futura collaborazione".

Swiss Prime Site intende investire oltre 100 milioni di franchi nel progetto di sviluppo. La riapertura della struttura completamente rinnovata è prevista per l'inizio del 2027. L'attuale numero uno di Jelmoli Nina Müller lascerà l'incarico: sarà sostituita - dopo tre anni alla testa dell'azienda - da Reto Braegger, un altro dirigente dei grandi magazzini.

Oltre all'edificio principale sulla Bahnhofstrasse, Jelmoli ha anche un negozio a Otelfingen (ZH) e due succursali all'aeroporto di Zurigo: stando a un portavoce contattato dall'agenzia Awp anche questi punti vendita saranno chiusi alla fine del 2024. I contratti in scadenza non saranno rinnovati. Il comparto online, su cui si è investito molto negli ultimi tempi, sarà nuovamente chiuso entro la metà dell'anno, ha indicato l'addetto stampa. Il segmento era stato costituito durante la pandemia: purtroppo non si è però rivelata una una fonte di reddito come si sperava.

La notizia odierna va inquadrata anche in una tendenza generale di difficoltà per i commerci nel centro. Sempre sulla Bahnhofstrasse di Zurigo aveva fatto parecchio discutere la decisione di Manor di chiudere il suo negozio nel 2020, in aperta polemica con i proprietari, in quel caso l'assicuratore Swiss Life.

Jelmoli ha dietro di sé una storia societaria molto movimentata. L'impresa è stata fondata a Zurigo da Johann Peter Jelmoli (1833) e sotto la guida di vari importanti azionisti nel Novecento è stata anche la più grande catena di grandi magazzini in Svizzera. Sono seguiti poi ristrutturazioni e cambi di proprietà. L'azienda era entra nell'orbita di Swiss Prime Site nel 2009 e lo stabile Jelmoli è tuttora la punta di diamante della società immobiliare: stando agli analisti di Baader Helvea vale circa 900 milioni di franchi.

La borsa ha inizialmente reagito bene alle novità odierne: in apertura il titolo SPS guadagnava circa il 2%, in un mercato generalmente orientato al ribasso. Con il trascorrere delle ore l'azione ha però azzerato i guadagni: alle 11.00 il titolo marciava praticamente sul posto, mostrandosi comunque più tonico dell'indice generale SMI, in calo dell'1%. Dall'inizio dell'anno il valore Swiss Prime Site ha guadagnato circa il 2%, ma sull'arco degli ultimi tre anni la performance è negativa: -30%.

SPS è stata fondata nel 1999 dalle casse pensioni di Credit Suisse e Siemens, nonché da Winterthur Vita (oggi Axa). La società è quotata dal 2000 e oggi gestisce un patrimonio immobiliare di circa 20 miliardi di franchi.