Dalla fine dell'anno scorso, però, la coppia ha intrapreso passi concreti per stabilire rigidi confini operativi, secondo fonti che hanno familiarità con la questione.

Ecco i dettagli sulla loro storia condivisa e su come la loro vicinanza si è sviluppata nel corso degli anni:

LE PREOCCUPAZIONI DI ALIBABA

Gli inizi di Ant sono riconducibili ad Alipay, lanciato da Alibaba nel 2004 come servizio di pagamento che mirava a rispondere alle preoccupazioni degli acquirenti e dei venditori cinesi sulle transazioni online nell'allora nascente mercato dell'e-commerce del Paese.

Ma ha scorporato Alipay sette anni dopo, nonostante le forti obiezioni degli investitori, tra cui Yahoo, citando la possibilità che venissero introdotte nuove regole per vietare gli investimenti stranieri nelle attività finanziarie in Cina.

Alipay si è poi espansa nella gestione patrimoniale e nei servizi assicurativi e ha riunito queste attività in un'entità chiamata Ant Financial. Nel 2020 ha cambiato nuovamente nome in Ant Group.

AFFARE AZIONARIO

Dopo lo spin-off di Ant, le due aziende hanno stipulato un accordo che ha visto Ant versare il 37,5% dei suoi profitti al lordo delle imposte ad Alibaba. Tale accordo è terminato nel 2019, quando Alibaba ha acquisito una partecipazione del 33% in Ant, che detiene tuttora.

Ma controlla attualmente Ant e, sebbene si sia ritirato dalle posizioni esecutive di Alibaba e dal consiglio di amministrazione del gigante dell'e-commerce, continua ad essere un membro a vita dell'Alibaba Partnership, un gruppo di dirigenti di alto livello che ha il diritto di nominare la maggioranza del consiglio di amministrazione di Alibaba.

Nove degli attuali 38 partner di Alibaba sono dirigenti di Ant, compreso l'amministratore delegato e presidente di Ant, Eric Jing.

Ant ha attualmente due dirigenti di Alibaba nel suo consiglio di amministrazione: il co-fondatore di Alibaba Joe Tsai e il Chief Technology Officer Cheng Li.

SINERGIE

Le due aziende hanno spesso parlato delle loro sinergie, con Ant che, nel prospetto depositato presso la borsa di Hong Kong nel 2020, prima che la sua quotazione in borsa venisse ritirata, affermava che la "sinergia con Alibaba" era uno dei suoi vantaggi chiave e che "l'origine e la continua affiliazione con Alibaba è una fonte di forza e di scopo".

Questo si è verificato sulle loro app - per anni Alipay è stata la principale opzione di pagamento disponibile sulle app di Alibaba, tra cui l'app di mercato dominante in Cina, Taobao, e l'app di consegna di cibo Ele.me.

Alipay, che ha più di 1 miliardo di utenti, mostra in modo evidente molte aziende di proprietà di Alibaba come "mini-app" sulla sua pagina di destinazione dell'app predefinita.

Queste sinergie sono state interessanti per i potenziali partner: nel 2018 il gigante statunitense del caffè Starbucks ha creato il suo primo servizio formale di consegna online in Cina con quello che ha descritto come "ecosistema Alibaba".

Per essere sicuri, tali accordi non erano unici per Alibaba e Alipay, ma sono stati fatti anche da rivali come Tencent Holdings, che ha creato i propri ecosistemi con le sue aziende partecipate, bloccando al contempo i servizi dei rivali, in una pratica chiamata "walled garden".

Le autorità di regolamentazione cinesi hanno criticato questa pratica lo scorso anno, affermando che comprometteva l'esperienza degli utenti e danneggiava i diritti dei consumatori, il che ha spinto alcune di queste app ad aprirsi ai rivali. Ele.me, ad esempio, accetta ora WeChat Pay di Tencent come opzione di pagamento.

INVESTIMENTI

Alibaba e Ant hanno anche co-investito in una serie di operazioni.

Nel 2016, Alibaba e Ant hanno investito 200 milioni di dollari ciascuna nella società di ride hailing Didi Chuxing, che ora si chiama Didi Global.

Nel 2021, Alibaba e Ant hanno guidato un round di finanziamento di 280 milioni di dollari nella startup di bike sharing Hello Inc. Ant aveva già investito in Hello nel 2017 e nel 2018.

In precedenza hanno anche detenuto partecipazioni nell'indiana Paytm Ecommerce, l'entità madre di Paytm Mall, e tuttora insieme detengono una partecipazione del 29,4% nella startup cinese di intelligenza artificiale Megvii attraverso le loro filiali.