TOKYO (awp/ats/ans) - Toshiba ridurrà di circa il 6% la sua forza lavoro in Giappone, pari a circa 4000 dipendenti, nell'ambito del piano di risanamento dell'azienda che segue la privatizzazione dello scorso anno.

"È una cosa necessaria per garantire che l'azienda sopravviva per i prossimi 100 anni", ha dichiarato il presidente Taro Shimada in una conferenza stampa a Tokyo, spiegando che la maggior parte dei tagli occupazionali riguarderà i reparti del back-office, con l'offerta di pacchetti di prepensionamento, e il processo verrà completato entro la fine di novembre.

L'azienda dedicherà le proprie risorse alle aree in crescita, tra cui l'offerta di semiconduttori per il comparto automobilistico, le applicazioni per l'intelligenza artificiale e la ricerca sulle fonti di energie rinnovabili, nonché l'informatica quantistica. Toshiba ha anche dichiarato che consoliderà i due centri gestionali in un'unica sede amministrativa, dal quartiere centrale di Minato a Tokyo, a Kawasaki, nella vicina prefettura di Kanagawa, a sud della capitale.

Il delisting di Toshiba è stato deciso dopo l'acquisizione da 2000 miliardi di yen, equivalenti a 11,6 miliardi di franchi, da parte di un consorzio guidato da Japan Industrial Partners, assieme al fondo di investimento statunitense Bain Capital, nel tentativo di risollevare le sorti del gruppo, minato da una serie di problemi a partire dal 2010: dagli scandali contabili, alle ingenti perdite accumulate nella costruzione delle centrali nucleari in America. Per l'anno fiscale concluso a fine marzo Toshiba ha registrato una perdita netta di 74,8 miliardi di yen, dall'utile netto di 126,6 miliardi di yen dell'anno precedente. Il fatturato è sceso del 2% a 3.290 miliardi di yen, mentre l'utile operativo è sceso del 64% a quasi 40 miliardi di yen.