La giapponese Kioxia ha riportato martedì una perdita operativa di 100,8 miliardi di yen (664,5 milioni di dollari) nel secondo trimestre, in quanto gli utili sono stati colpiti dal crollo della domanda di chip di memoria utilizzati negli smartphone e nei personal computer (PC).

Il risultato di Kioxia, ex Toshiba Memory, sostenuta da Bain Capital, si confronta con una perdita di 130,8 miliardi di yen registrata tre mesi prima.

I produttori di chip di memoria stanno lottando con il crollo della domanda dopo la pandemia COVID, con un mercato inondato di offerta e una crescente pressione per il consolidamento del settore.

I colloqui di fusione tra Kioxia e Western Digital si sono arenati, ha riferito Reuters in precedenza, dopo che l'investitore di Kioxia SK Hynix ha detto di non sostenere l'accordo.

Una società combinata controllerebbe un terzo del mercato globale della memoria flash NAND, alla pari con Samsung Electronics e minacciando la posizione di SK Hynix.

Da allora, Western Digital ha dichiarato di voler scorporare la sua attività di memoria, ma rimane aperta ad alternative che potrebbero fornire un "valore superiore" alla separazione pianificata.

Mentre si prevede che gli investimenti nell'intelligenza artificiale daranno impulso all'industria dei chip, una ripresa della domanda di memoria flash NAND, utilizzata per l'archiviazione dei dati, è meno chiara.

I prezzi di vendita hanno toccato il fondo, ha detto Kioxia, indicando l'aumento delle spedizioni di smartphone e PC previsto per il prossimo anno.

Il fatturato è diminuito rispetto al trimestre precedente, ma Kioxia ha dichiarato che la perdita minore è dovuta all'aumento dei prezzi medi di vendita e alla spinta dello yen più debole.

Separatamente, Toshiba, che detiene una partecipazione in Kioxia dopo aver venduto la sua unità di chip al consorzio guidato da Bain nel 2018, ha registrato una perdita netta di 26,7 miliardi di yen nel secondo trimestre.

Il conglomerato industriale sta per diventare privato dopo un'offerta pubblica d'acquisto da 13,4 miliardi di dollari da parte della società di private equity Japan Industrial Partners.

(1 dollaro = 151,7000 yen) (Servizio di Sam Nussey; Redazione di Tom Hogue e Christian Schmollinger)