ROMA (MF-DJ)--Le supercar corrono in borsa. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza in ambienti finanziari, Volkswagen sta studiando la quotazione di Lamborghini.

Il processo è in fase preliminare, richiede ancora diversi passaggi formali e non è detto vada a buon fine. Nelle valutazioni e nei primi sondaggi fra gli investitori il gruppo tedesco sarebbe tuttavia già affiancato da alcuni advisor finanziari fra cui figurerebbe Lazard, già coinvolto nell'ipo di Porsche.

Lo stesso neo-amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume, ha del resto ammesso di aver dato istruzione ai vertici dei marchi controllati di allenarsi per la borsa in vista dell'organizzazione di un Capital Markets Day nel 2023. Nei prossimi mesi Lamborghini potrebbe intensificare gli esercizi.

Il momento appare quantomai propizio. L'ipo Porsche ha fatto da battistrada. Facendo il pieno di domanda, l'operazione ha dimostrato che le supercar possono superare i venti contrari spiranti sui mercati azionari. Lamborghini si presenterebbe sulla linea di partenza con un portafoglio ordini che copre quasi due anni di produzione.

Nel primo semestre del 2022, poi, Lamborghini è stato il marchio più profittevole del gruppo Volkswagen (con un margine del 31,9% sui ricavi), staccando di netto Bentley (23,3%) e Porsche (20%). Il risultato operativo di 425 milioni (+70%) ha superato quello ottenuto nell'intero 2021 e i ricavi sono aumentati del 30,6% a 1,3 miliardi.

Le prospettive sono altrettanto rosee. Secondo tutti gli studi di settore, il biennio pandemico ha aumentato il numero di milionari e soprattutto ha incrementato i loro patrimoni. Ora, stima Ubs, i Paperoni detengono il 56% della ricchezza globale, circa 191.600 miliardi di dollari. E a giudicare dalle semestrali di Ferrari, Lamborghini e Porsche l'auto resta uno dei principali status symbol.

A Lamborghini non manca insomma materiale per presentare al mercato una convincente tesi di investimento (la cosiddetta equity story). Alla trama manca ancora un ingrediente: la svolta elettrica. Ed è qui che gli eventuali progetti di quotazione potrebbero intrecciarsi con le strategie industriali della casa di Sant' Agata bolognese.

L'ad Stephan Winkelmann non ha ancora definito nel dettaglio il percorso di transizione di Lamborghini, limitandosi a ventilare un futuro lancio di una supercar a batteria. Fra gli addetti ai lavori, tuttavia, si attende a breve l'approvazione di un piano di investimenti in tal senso da parte della casa-madre Volkswagen. A quel punto è probabile che Lamborghini proceda alla costruzione di un laboratorio di ricerca e sviluppo di componenti-chiave per le prestazioni elettriche in modo da preservare il dna sportivo e l'esclusività delle sue supercar. Questa transizione all'elettrico richiederà risorse che la borsa potrebbe fornire.

Banca Akros ha per esempio valutato Lamborghini 22 volte l'ebitda e 4 volte le vendite, quindi 9 miliardi di euro. A luglio dell'anno scorso, va detto, Quantum Group e Centricus Asset Management avevano offerto circa 7,5 miliardi per rilevare il costruttore di Sant' Agata Bolognese. Proposta rifiutata da Volkswagen con un secco "Lamborghini non è in vendita". Il management avrà cambiato idea nel frattempo? L'Ipo di Porsche è un segnale che il colosso tedesco intende razionalizzare il suo portafoglio di marchi per farne emergere il valore e rastrellare fondi per sostenere la svolta elettrica e digitale.

La quotazione di Lamborghini gli consentirebbe di raggiungere entrambi gli obiettivi senza perdere il controllo della macchina da profitti italiana.

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0508:35 ott 2022


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