La Borsa di Parigi aprirà in leggero ribasso martedì mattina, arrestando il rimbalzo iniziato negli ultimi giorni in assenza di catalizzatori importanti. Alle 8.15 circa, il contratto 'future' sull'indice CAC 40 era in calo di 27,5 punti a 7.697,5, preannunciando una nota di debolezza nelle prime contrattazioni.

Il mercato parigino aveva chiuso la sessione di ieri con un guadagno dell'1% a 7706 punti, nonostante il crollo di Eurofins, che è sceso di oltre il 16% dopo un rapporto al vetriolo del venditore allo scoperto Muddy Waters sui conti dell'azienda.



Anche l'avvertimento lanciato ieri sera da Airbus - che ora prevede solo 770 consegne di aerei quest'anno, rispetto alle 800 finora - potrebbe gettare un'ombra questa mattina. Il modesto rimbalzo ottenuto dal mercato di Parigi nell'ultima settimana sarà messo alla prova nei prossimi giorni da tutta una serie di eventi importanti, non solo sul fronte economico ma soprattutto su quello politico.

Gli investitori dovrebbero astenersi dall'assumere posizioni troppo esplicite in attesa del primo turno delle elezioni parlamentari in Francia, il cui esito sarà decisivo per il futuro del Paese.



A prescindere dall'esito, i team di Apicil, specialista nella gestione patrimoniale, si aspettano che il premio per il rischio politico persista in Francia nel corso del prossimo anno. 'Dopo l'annuncio dello scioglimento, i mercati hanno subito una correzione significativa, ma in modo coerente', secondo il gruppo di protezione sociale.



A New York, il Dow Jones ha terminato in rialzo lunedì sera (+0,7%), ma il Nasdaq ha perso più dell'1%, penalizzato dalle prese di profitto su Nvidia, che ha registrato la terza correzione consecutiva (-6,7%). L'assunzione di rischio è rimasta limitata in vista della pubblicazione di venerdì dell'indice dei prezzi PCE, una misura dell'inflazione particolarmente osservata dalla Fed.



Gli investitori attendono inoltre con ansia il primo dibattito tra Joe Biden e Donald Trump, in programma giovedì sera, in vista delle elezioni presidenziali di novembre. La settimana è comunque iniziata bene per le obbligazioni, con lo spread tra gli OAT francesi e i Buns tedeschi che si è ridotto a 76 punti base.



Sul mercato statunitense, il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è sceso al di sotto del 4,24%. I prezzi del petrolio si sono stabilizzati dopo essere aumentati per quindici giorni di fila.



Il barile di Brent del Mare del Nord è stabile a 86 dollari, così come il WTI statunitense a 81,6 dollari. Ci saranno pochi indicatori in agenda, con solo l'indice di fiducia dei consumatori del Conference Board che sarà pubblicato negli Stati Uniti nel pomeriggio. Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.