MILANO (MF-DJ)--"La situazione oggi per le Pmi nel mercato dei capitali è ottima perchè il rimbalzo post-Covid ha dato vita a una delle riprese piú forti della storia economica. Tutti temevano che questa pandemia di Covid-19 avrebbe paralizzato il mondo e si stimava una ripresa lenta, ma la velocitá con cui è avvenuta ha sorpreso tutti. La voglia di consumare trainata dall'Asia, seguita da Usa ed Europa è stata molto forte. Le nostre aziende oggi hanno opportunitá fantastiche. Gli ordini che vediamo sono nell'ordine del +70%-80%-90% rispetto al 2019".

Lo ha affermato Giovanni Tamburi, fondatore, presidente e a.d. di Tamburi Investment Partners, nel corso della settima edizione di Motore Italia, evento organizzato da Class E.

"Questo incremento delle materie prime e la carenza di semi-conduttori non può far altro che allungare i tempi di consegna dei prodotti e quindi della ripresa. Stellantis, per fare un esempio, può vendere solo 7 delle 10 vetture che potrebbe vendere se non ci fosse la carenza dei chip ma queste vetture prima o poi qualcuno le comprerá quindi non vedo uno stop alla ripresa", ha aggiunto il fondatore di Tip.

Interpellato sul rischio che alcuni fondi del Pnrr finiscano all'estero in quanto alcuni pezzi di filiera industriale non sono piú nel nostro Paese Tamburi ha spiegato: "noi abbiamo deciso negli anni di deindustrializzare il Paese e ci sono pezzi di filiere ormai fuori dall'Italia: quindi per forza qualcuno si arricchirá all'estero ma noi dobbiamo accontentarci e utilizzare ciò che avverrá qui piú che lamentarci di quanto avranno all'estero. Fattureremo tutti, in Italia e all'estero. Siamo in un mondo globale con i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta".

Esistono poi alcune preoccupazioni circa il risparmio italiano sempre piú spesso veicolato sui mercati finanziari verso prodotti esteri.

"Bisogna dire alle banche di essere un pò meno provinciali e non mettere nei portafogli della signora Maria solo fondi internazionali. Dovremmo dare una grande spinta per dare coraggio alle istituzioni finanziarie italiane e indurle a mettere nei portafogli dei risparmiatori e degli investitori piú prodotti finanziari italiani. Abbiamo aziende meravigliose ma siamo sottocapitalizzati e sottovalutati all'estero".

Un altro tema caldo è l'assottigliarsi del numero delle societá quotate in Borsa in un mercato, come quello italiano, storicamente non troppo florido. "Anche a Wall Street si è dimezzato il numero di societá quotate da 10 anni a questa parte. Non si tratta di un fenomeno solo italiano. Questo è accaduto anche perchè c'è stata la diffusione del private equity che ha portato via societá alla Borsa. Tante societá industriali, poi, hanno fatto M&A tramite Opa, togliendo aziende quotate dal mercato. Il listino delle Pmi, cioè l'Aim" ora EGM "è un fenomeno eccezionale così come il programma Elite di Borsa Italina, ma le medie imprese sono quelle che fanno il mercato: le Ipo di Intercos e Ariston rimpolperanno il mercato italiano: stanno tornando a Piazza Affari aziende molto belle. L'imprenditore italiano è ricco, non ha bisogno della leva finanziaria come attrattiva di Borsa, ha bisogno di altre leve come il passaggio generazionale, per esempio", ha puntualizzato Tamburi.

Secondo Gabriele Capolino, editore associato e direttore di MF-Milano Finanza: "Negli anni alcuni risultati ci sono stati. Sul listino delle Pmi, ex Aim, ora EGM, ci sono 150 societá quotate; nella palestra Elite di Borsa Italiana ci sono un migliaio di imprese che si stanno allenando per entrare sul mercato dei capitali. Sono stati emanati provvedimenti incentivanti del Governo e ora c'è l'occasione straordinaria del Pnrr: arrivano dall'Europa 191 mld, alcuni a fondo perduto, altri a indebitamento. Uniti ad altri fondi governativi si tratta in totale di 261-265 mld, di cui 24 mld sono giá arrivati ad agosto e il resto sará distribuito in 10 tranche: con 528 scadenze da rispettare.

L'84% di questi fondi - va ricordato - andrá in investimenti, il 16% sará piú debito pubblico come maggiori stipendi e minori tasse".

In questo contesto la transizone energetica la fa da padrone, seguita da trasporti, infrastrutture... "Mentre la salute può essere a mio avviso considerata la Cenerentola dei settori che beneficeranno delle risorse del Pnrr con soli 15 mld; forse avrebbe meritato un pò di piú. Il 60% di questi fondi dovrebbe arrivare al Sud il cui Pil pesa per 340-400 mld. Poi c'è l'indotto, la sola Intesa Sanpaolo erogherá 400 mld per progetti legati al Pnrr. Quale sará il risultato per l'Italia? Si tratterá di vedere se faremo bene i compiti a casa", ha concluso Capolino.

cce

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2518:00 nov 2021

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November 25, 2021 12:01 ET (17:01 GMT)